Presentata questa mattina la nuova campagna di iscrizioni 2017/18 dell’Accademia di Belle Arti di Macerata: quattro textures ispirate ai kimono giapponesi, tese come corde e spinte da due mani che con l’abile lavoro dei docenti Matteo Catani ed Emanuele Bajo, si fondono con i colori sgargianti del tessuto: le mani che creano e che catturano, dal trattato aristotelico alle architetture metafisiche di De Chirico, da oggi sono anche le mani che attraversano il confine della realtà per afferrare l’energia creativa dell’Accademia di belle arti di Macerata. “Le mani di questa campagna lavorano e comunicano esperienza – spiega la direttrice di Abamc Paola Taddei – sono le sensazioni che riusciamo a catturare, le emozioni che riusciamo a vivere”. Una campagna di rottura rispetto alle quattro precedenti dove al centro c’era la figura umana. Un cambio di direzione che coinvolge anche la presentazione dell’offerta formativa, diventata formato tascabile con il libricino a ventaglio che sintetizza perfettamente l’anima minimal e allo stesso tempo ricca di dettagli dell’accademia maceratese. L’anno scorso gli iscritti sono stati 1178. Una crescita del 20 % che rispecchia l’impegno per rimodulare e ampliare l’offerta dei corsi. Il nuovo percorso di fotografia ad esempio è l’ottimizzazione dell’area design e del corso di illustrazione. Alla campagna di comunicazione hanno lavorato anche gli studenti del biennio di Fotografia e di Digitale video: un’esperienza formativa e di dialogo tra i dipartimenti. Tutto nasce da uno scatto di due mani che spingono un telo bianco elastico. Con il lavoro di digital painting le textures sono state applicate e studiate nei minimi dettagli per restituire anche in grandi formati la sensazione del tessuto utilizzato. “I colori – conclude Paola Taddei – sono intensi e danno energia. Rappresentano uno stato d’animo molto forte che è il nostro. Quelle mano spingono e potrebbero anche rompere il tessuto per trovare nuove soluzioni creative”.
23 giugno 2017
