Abbiamo incontrato Rosaria Del Balzo Ruiti, Presidente di Fondazione Carima, per fare il punto sulla situazione attuale e dare uno sguardo alle prospettive future.
“Nelle negatività – esordisce Rosaria Del Balzo Ruiti – dobbiamo necessariamente individuare e seguire nuovi percorsi positivi. In un anno abbiamo subito gli effetti di due terremoti: uno naturale e un altro… bancario!”
Il riferimento è chiaramente sia al sisma che ha sconvolto il territorio maceratese che alla vicenda di Banca Marche.
“Basti pensare che per mezzo dell’Art Bonus – continua la Presidente – abbiamo finanziato importanti progetti di restauro e consolidamento oggi vanificati dal terremoto; compreso il Palazzo dei Principi all’Abbadia di Fiastra, fortemente lesionato, per il cui recupero, problematico, ci vorrà molto tempo”.
Cosa lasciano dentro queste vicende?
“Lasciano crepe nell’anima. Ci fanno sentire figli di un dio minore, abbandonati dalle Istituzioni locali e nazionali, sia nel sisma che nella vicenda bancaria”.
Cambierà il vostro modo di agire e di relazionarvi con le realtà operanti nel territorio?
“Certamente il nostro punto di vista è cambiato, dobbiamo fare i conti con il terremoto e le nostre risorse saranno indirizzate e finalizzate a fronteggiare le criticità derivanti dal sisma”.
Va da sé che avete richieste di aiuto: come vi state muovendo?
“Tutte le nostre energie vanno all’emergenza terremoto bypassando ogni altro tipo d’iniziativa. Stiamo rispondendo alle richieste immediate dei Sindaci riguardo gli automezzi e la ricostruzione ed eroghiamo contributi all’Università di Camerino, pesantemente colpita nelle strutture”.
La situazione delle Case di riposo è tragica…
“Direi devastante! Nelle strutture rese inagibili si sono persi 470 posti letto e ci sono persone anziane, spesso sole, sparpagliate nelle Case di riposo di tutta la provincia”.
La Fondazione ha accantonato fondi per il progetto di una Residenza Protetta: pensate di portarlo avanti?
“È una realizzazione a cui tengo in modo particolare e il progetto è ancora in piedi, specialmente ora che ce n’è grande necessità per il nostro territorio e certamente sarà una struttura perfettamente antisismica”.
Il Comune di Macerata ha approvato il progetto per un polo scolastico alle ex Casermette, ventilando la possibilità di inserirci anche una residenza per persone anziane: la Fondazione sarebbe disponibile a collaborare?
“Localizzare la struttura a Macerata è tra le nostre opzioni; abbiamo preso in considerazione un’area di proprietà comunale e anche l’ex Casa di Cura Villalba. Lo spazio ex Casermette è per ora un discorso ipotetico, anche se il rapporto di vicinanza tra un polo scolastico e una Casa per anziani creerebbe una osmosi di energie e di reciproche comprensioni che sarebbe assolutamente meravigliosa!”
Oggi anche voi, come tanti altri, siete “accampati” fuori sede: la situazione vi ha creato difficoltà?
“Come ho affermato all’inizio dalla difficoltà occorre trarre una positività e, nel nostro caso, vivere sulla pro-pria pelle il disagio di una sede inagibile aiuta a venire incontro alle difficoltà altrui. A me risulta poi naturale venendo dal volontariato sul campo, essendomi, per così dire, sporcata le mani con l’esperienza diretta. È questo il momento di non chiudersi in se stessi ma di continuare a essere aperti alla collaborazione, segnatamente con altre Fondazioni”.
Che altro ha mutato l’anno terribilis?
“Sta cambiando la consapevolezza quotidiana e quello che attualmente stiamo vivendo deve essere un periodo di ri… fondazione per tutti. La Fondazione continua a essere un forte punto di riferimento provinciale cui tanti fanno appello e noi amministratori ci sentiamo caricati di una grande responsabilità. La contrazione dei fondi oggi impedisce erogazioni a pioggia e favorisce una attenta ponderazione e una scelta più oculata dei progetti da sostenere; in pratica c’è da mettere in atto l’attenzione del buon padre di famiglia, quindi la programmazione va portata avanti con l’ottica di spendere per un giusto fine, controllando attentamente”.
Era in atto un altro grande progetto, quello di creare un auditorium nella chiesa di San Giovanni: c’è ancora l’intenzione di portarlo avanti?
“Certamente è un progetto che andrà avanti, anche se le scosse sismiche hanno vanificato alcuni dei lavori già eseguiti, ad esempio alcune decorazioni a stucco, opere davvero belle che ho controllato di persona, saranno da rifare”.
Palazzo Ricci e la prestigiosa collezione di opere d’arte del ‘900 in esso contenuta?
“Anche qui stiamo procedendo secondo programma e il protocollo d’intesa con il Comune di Macerata è stato firmato”.
Presidente, che augura alla Fondazione Carima?
“Auguro alla Fondazione che sia sempre aperta alla società civile, al volontariato e che guardi sempre al futuro”.
Fernando Pallocchini
14 maggio 2017