Lettera aperta al Marchese del Grillo.
Le regole dovrebbero essere rispettate da tutti ma hanno sempre due aspetti: valgono per chi le subisce, meno per chi le impone. Non entrando nel merito della nuova regolamentazione applicata per il Centro Storico di Macerata, tanto ormai è fatta e serve a poco parlarne, possiamo però osservarne subito un effetto. Proprio lei, Marchese, ce ne dà modo: arriva in auto, parcheggia in uno spazio delimitato da righe gialle (per residenti) e sale ai piani alti (oggi, vedi foto, ha infilato l’auto nel garage interno…).
La filosofia della limitazione di circolazione e sosta nel Centro Storico è quella di liberare spazi dall’invadenza delle auto per favorire un miglior vivere a tutti, siano essi visitatori, residenti od operatori economici.
A Macerata la nuova situazione, per essere stata programmata in modo poco equilibrato, inevitabilmente crea disagi. Per equilibrio intendiamo: creare prima posti auto in numero sufficiente per le necessità del centro, dove vivono ormai tante persone anziane e anche famiglie con bambini ma che questi posti siano facilmente raggiungibili e gratuiti. La città acquisisce un vantaggio che non deve essere a carico, economico e per disagio, di pochi residenti.
Ora veniamo a lei, Marchese, rivolgendole solo una domanda:
“Perché non ha parcheggiato l’auto al (doppiamente maceratese, ci permetta l’ironia) ParkSì, ribattezzato in Parcheggio Centro Storico?”
Eppure è stato acquisito con lo scopo di liberare il centro dalle auto.
Certamente è scomodo da raggiungere e per uscirne, fa perdere tempo.
Poi Macerata è una città in salita e si fa fatica, partendo da questa struttura, a raggiungerne la sommità camminando.
Magari a chi ha il braccino corto dispiace pagare pochi centesimi (naturalmente non lei, signor Marchese).
Le scomodità… e lei, Marchese, le ha evitate, tutte.
Cosa che non fanno i comuni cittadini.
Pensi che bello sarebbe stato se lei avesse fatto l’abbonamento N° 1 al ParkSì per tutto l’anno, poi avesse raggiunto il centro a piedi, con la sua borsettina piena di documenti in mano, salutando cordialmente i concittadini incontrati strada facendo… avrebbe dato il buon esempio.
Può sempre rimediare altrimenti… come nel film magistralmente interpretato da Alberto Sordi… “Io so’ io e voi…” con quel che segue.
Fernando Pallocchini
11/05/2017