Luca Verdinelli, rap e succo alla pera

Vento, vento e pioggia… vento imperioso, che spinge e dirige come vuole cose e persone… e pioggia, pioggia fitta e fredda, pioggia invadente, che bagna i vestiti e riga le guance… è proprio vero: amo tutto ciò che faccio! altrimenti, chi mi farebbe uscire di casa, con questo tempo strano, per andare a intervistare Luca Verdinelli, in arte Stylo aka Space? Quando arrivo, e ci sediamo al bar per un caffè, istantaneamente le nostre chiacchiere rilassate annullano la pioggia e ci introducono con scioltezza all’intervista.

Se tu fossi un supereroe, che supereroe saresti e che superpoteri avresti?

“Ah, questa è una bella domanda! Se fossi un supereroe, sarei… SuperLuca! Perché non voglio identificarmi con nessun altro e come superpoteri, vorrei avere il potere di trasformare le persone malvagie in brave persone; non credo che desidererei altri poteri, perché quel potere mi darebbe la possibilità di rendere il tutto abbastanza normale. Anche perché, rendere le cose troppo normali, non funzionerebbe: deve esistere un po’ di male… male e bene. Però… vorrei possedere quel tipo di potere!”

Se avessi la macchina del tempo, dove vorresti andare? Passato… presente… futuro?

“Non mi è mai piaciuta la storia, anche quando ero studente. Sì, è utile sapere qualcosa del passato, perché poi lo si ritrova nel presente, e anche nel futuro. Ecco, mi piacerebbe andare nel futuro, per vedere quello che c’è, sempre che ci sia qualcosa, con quello che succede oggigiorno! Soprattutto per vedere fino a che punto arriva l’essere umano a distruggere la Terra, per capire se davvero andremo su altri pianeti o se sono sciocchezze”.

Il tuo drink preferito?

“Ho iniziato a bere alcolici a 25 anni e mai ho bevuto la birra: non mi piace, come non mi piace il vino. Ho provato vari cocktail ma,  in realtà la mia bevanda preferita, dopo l’acqua, è il succo alla pera, che è buonissimo!”

Perché “Point Zero” al tuo ultimo lavoro? Perché hai scelto questo titolo? Che cosa è per te il punto zero?

“Nasce tutto da un film, che ho visto da piccolo, Crash Point Zero di Jim Wynorski, di cui mi colpì una frase: sei nel punto zero, il punto di non ritorno. Facendo freestyle, diversi gruppi di rime, mentre ero arrabbiato, mi sono reso conto di essere arrivato al punto zero. Il punto zero, in guerra e anche in situazioni normali, è infatti il punto di non ritorno. In guerra, una volta che sei nella zona zero, non puoi più tornare indietro: combatti e ne esci, oppure muori! Io mi sento proprio così: nel punto di non ritorno. Cioè, a 29 anni non lascio la musica per fare altro. Forse un giorno cambierò idea, ma oggi non me la sento: vivo di quello, è una cosa strana, mai ho saputo bene l’inglese, ma ascoltando Eminem, uno dei miei artisti preferiti, percepivo la sua emozione attraverso la voce senza sapere cosa dicesse, e piangevo. Poi andavo a leggere la traduzione ed era la stessa cosa che mi aveva fatto provare. Quindi mi ritrovo nel punto zero con le mie emozioni, e da questo non voglio tornare indietro. Da un po’ di tempo, avendo avuto una grossa delusione, ho capito cosa è il punto di non ritorno ed è arrivato il momento di dire alla gente che esiste un punto di non ritorno per tutti, come per dire: Sbagli? hai chiuso! È il punto per mettere tutto in chiaro e non tornare indietro”.

Cosa può fare Luca per cambiare o per migliorare il mondo?

“Questa è difficile: cosa posso fare io per migliorare il mondo? Intanto, faccio volontariato e aiuto alcune persone. Penso… far capire alla gente che i soldi non sono tutto. Non avendoli avuti spesso, quando mi servivano per mangiare sono arrivato a fare quasi tutto pur di averli. Però era per il mangiare. Per avere un mondo migliore bisogna parlare alle persone dei problemi reali, come del resto faccio con la mia musica. Ultimamente col rap si parla assai di soldi; il rap nasce come uno sfogo, anche io lo uso per sfogarmi. Ciò che sto già facendo, fondamentalmente, è dire agli altri ciò che provo, cercando di migliorarli se hanno caratteristiche da migliorare ma c’è anche gente che sta meglio di me e può aiutare me a migliorare”.

Così, amici, aiutiamoci l’un l’altro, a suon di musica! E, ovviamente, in alto i tumbler! Alla prossima!

Who’s Who… per chi non lo sapesse

Luca Verdinelli, in arte Stylo aka Space, è nato nel 1987 a Montegranaro. Adolescente inizia a interessarsi di Hip Hop, di break dance, e si rende conto che la strada per far emergere il suo talento, è la musica. Inizia a scrivere le prime canzoni e a partecipare alle gare di free-style. A fine 2006 registra il primo disco dal titolo “Biography”, seguito dal primo video “Usurpatori”. Nel 2008 c’è “Mille cose”. Nel 2010 il suo ep, “Puro sfogo”. Torna nel 2011 con “Life goes on”, poi altri tre video: “Fatti forza”, “No price (Italo Business Prod)” e “Voglio fare il dj”. È del 2013 l’album “Yes Rap No Pills”. Ultimi suoi lavori sono: “Spit-Fire” (2015), e nel 2016, “FakeMotherfuckers”, “F14” (che racconta la sua passione per il volo), e infine “Point Zero”. Ha aperto i concerti di artisti come: Narcos, Clementino, Gemitaiz e sta collaborando con Dj Stritti per comporre un album sul genere “new jack swing”.

21 aprile 2017

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