A San Severino analizzati pregiudizi e stereotipi

 

A chi le chiede: “Di cosa si occupa?” lei orgogliosamente dichiara di essere “attivista per i diritti delle donne”.Un lavoro che svolge a tempo pieno Lorella Zanardo, scrittrice, documentarista, coautrice del documentario ” Il corpo delle Donne”, visto online  da 12 milioni di persone al mondo, tradotto in più lingue, autrice dell’ omonimo libro edito da Feltrinelli. La Zanardo è intervenuta insieme con il prof. Roberto Mancini, domenica 9 aprile nella Sala del Cinema Italia di San Severino Marche all’incontro dal titolo: “La rappresentazione delle Donne nei media: analisi di pregiudizi e stereotipi. La cultura del dono”.

 

Vivere è convivere e non sopravvivere

Nel suo intervento il professor Mancini, partendo dalla dipendenza che può portare la rincorsa al potere, propone un processo educativo che richiede la cultura dei generi.Nelle differenze c’è infatti una ricchezza di umanizzazione.Per Mancini occorre riaprire il dialogo tra i generi, le generazioni e le culture. La comunità è un modo, non un luogo,in cui ciascuno è valore vivente. Vivere è convivere e non sopravvivere, ciò ci porta a vedere il tutto in una nuova prospettiva. Il valore dell’esistenza sta nelle relazioni, aldilà della felicità privata. La relazione si fonda sull’ accoglienza reciproca, sulla cultura del dono, per generare insieme una risposta creativa alle fragilità umane. Dunque è importante ripartire da una lettura critica del rapporto tra donne e uomini per ricostruire una società “comunitaria”, che è tale perché ognuna e ognuno viene accolto e rispettato nella sua dignità.

 

Sapersi rapportare con il mondo delle immagini

Di questo ne è convinta anche Lorella Zanardo, che partendo dalla visione del documentario “Il corpo delle donne”, realizzato con Cesare Cantù, presente con lei in sala, ha affrontato alcune questioni relative al pregiudizio diffuso nella mentalità corrente circa il corpo e l’immagine delle donne. Per la Zanardo vi è l’esigenza dell’educazione a una vera reciprocità tra donne e uomini, in un incontro tra generi dove nessuno viene umiliato. Occorre restituire al Femminile la sua autorevolezza.I modelli dei media hanno proposto negli anni la scomparsa della soggettività femminile, mettendo invece in primo piano l’oggettivazione della donna, perpetrata poi anche dalle stesse donne in un processo di auto-oggettivazione ancora in corso. Partendo dalle giovani generazioni sarà possibile instaurare un giusto equilibrio, fornendo ai ragazzi innanzitutto i giusti strumenti di critica e consapevolezza quando si rapportano con il mondo delle immagini. La Zanardo da anni si sta battendo perché in Italia venga istituita una materia già presente in molti Stati Europei: la media education, strumento per decodificare i messaggi mediatici, per proteggersi e difendersi dagli stereotipi proposti. Ideatrice del percorso educativo “Nuovi Occhi per la TV”, che propone l’educazione all’immagine per i giovani come strumento di cittadinanza attiva, la Zanardo ha scritto sul tema sempre per Feltrinelli, il libro “Senza Chiedere il Permesso”.

Dopo l’incontro di domenica, lunedì 10 aprile Lorella Zanardo è stata ospite nell’Aula magna dell’Istituto Ercole Rosa, degli studenti delle classi IV e V dell’ITTS “Divini”, dell’IPIA “Ercole Rosa” e dell’Istituto “Bambin Gesù” di San Severino Marche, molto attenti verso i temi proposti.

La Zanardo è convinta che un’altra televisione sarà possibile solo se saranno i cittadini a chiederla.

11 aprile 2017

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