Le carriole
Nel periodo che dal ’50 va al ’57 (anni vissuti proprio sotto quel loggiato, tratti dai ricordi di Marcello Alviti)nel “Foro Annonario” c’era il garage della Croce Verde. Per i ragazzi di quella zona era il posto più bello e più comodo: quando pioveva e faceva freddo lì giocavano al coperto mentre in primavera e in estate occupavano il giardinetto Mazzini, una piccola area verde a loro esclusivo servizio. Subito accanto c’erano i magazzini di Menichelli (stoviglie e vasellame vario) che regalava ai ragazzini le tavole di risulta degli imballaggi. Il meccanico Piola li riforniva di cuscinetti sballati. Peppe, il falegname, dava loro chiodi e attrezzi. Costruivano carriole con cui scorazzare tutto il giorno sotto le logge, che erano ben pavimentate e li tenevano al sicuro dal passaggio delle auto, anche se all’epoca queste erano davvero poche. Ogni tanto Cuppoletti (aveva la sua ditta lì vicino) li chiamava per far loro caricare casse di birra, di gazzose, di aranciate e chinotti sui suoi motocarri, mezzi che poi andavano a fare le consegne nei bar cittadini e in quelli del circondario. Alla fine, tra scherzi e risate, ci guadagnavano una merenda e una gazzosa ed era una festa meravigliosa. Marcello ricorda ancora con affetto tutti gli amici di allora: Fulvio, Tonino, Massimo, Franco e Ivan, Lauro, Naide, Liana, Silvia. L’unico che è rimasto lì, perché ci ha sviluppato la sua attività, è Claudio della nota trattoria, dove il padre gestiva la famosa “Osteria da Secondo”. Bei tempi. Allora ci si divertiva veramente con poco.
Quando fu edificato
Il “Forum Annonarium” fu edificato nel 1841 là dove sorgeva l’antica chiesa del Suffragio officiata dai Padri Crociferi. In origine la costruzione appariva, come da foto, un massiccio edificio dalle linee classicheggianti, appesantito ancor più dal confronto con le eleganti e snelle colonnine del retrostante palazzo che guardano sul giardinetto dove oggi c’è la statua di Mazzini. Interessante osservare l’abbigliamento e gli atteggiamenti delle persone, giovani e non, ritratte nella foto. Nelle pose c’è orgoglio e spavalderia mentre sono di moda i pantaloni alla zuava, specie per i ragazzini. Ordinata e pulita la pavimentazione realizzata con sampietrini di media dimensione. Sgombro lo spazio per l’assenza totale di automobili e… di carrozze parcheggiate. La lapide di destra non è decifrabile, in quella centrale di legge “Forum annonarium”, a sinistra c’è scritto “Camillus Narduccius curator rei municipalis”
Quando fu rinnovato
La costruzione è cresciuta in altezza,, merito dell’ingegnere Riccardo Pignotti che nel 1913 ha sopraelevato l’edificio affinché potesse ospitare una scuola. Il risultato è eccellente perché il disegno ha rispettato i canoni classicheggianti del “Forum Annonarium” donandogli, nel contempo, un aspetto decisamente più slanciato e armonioso. Peccato siano sparite le targhe in marmo e la cimosa che sovrastava la parte centrale. A differenza di oltre un secolo e mezzo fa e nonostante il centro storico sia, più a parole che a fatti, “isola pedonale” alcune auto in sosta ingombrano la visuale del palazzo mentre altre passano lungo la via. I rari pedoni sono quasi tutti studenti universitari.
01 aprile 2017