Un parcheggio con uno spazio riservato alle auto con persone disabili a bordo, in via Bonaccorsi a Casette Verdini di Pollenza. Una situazione che, puntualmente, si ripete ogni mattina: un cumulo d’immondizia lasciato nello spazio destinato alle persone disabili. Il 16 febbraio, però, una signora è arrivata con la sua auto, con dentro il figliolo disabile in carrozzina. Proprio in quel momento un uomo stava scaricando un mucchio di cartoni e di sacchetti nello spazio in questione (vedi foto). La signora lo ha redarguito dicendo: “Le sembra giusto depositare la sua immondizia invadendo uno spazio destinato ad auto che possono essere guidate da persone disabili o che trasportano persone affette da gravi disabilità? Non pensa che, a causa dell’ingombro, queste persone possano avere difficoltà nel parcheggiare?” La risposta dell’individuo è stata secca, volgare e da vero ignorante: “Sono cazzi suoi (del disabile) – aggiungendo – non sono cazzi tuoi signó’, devono pensarci i vigili a dirmelo!” Che dire? Troppo facile tirare una filippica… con un bla bla sui comportamenti e su consapevolezza. Forse sarebbe da tirare il tipo prendendolo per le orecchie come facevano un tempo i maestri con i ragazzini indisciplinati. Tirargli un pugno no, solo perché si scenderebbe al suo basso livello. Sì, magari ci vorrebbero proprio i vigili urbani, quelli da lui nominati, che niente gli direbbero ma gli farebbero una bella multa. Certi soggetti devono essere colpiti solo nel portafoglio: in questi casi, in mancanza di coscienza, punizione è prevenzione.
Fernando Pallocchini
28 marzo 2017