Dante Cecchi, Teatro è il titolo – sintetico ma quanto mai evocativo del fondamentale ruolo che l’illustre Professore maceratese ha svolto nell’ambito del teatro dialettale locale – dell’ultimo libro della Fondazione Carima, che è stato presentato ieri al teatro Don Bosco di Macerata.
L’iniziativa editoriale, che si inserisce nel novero degli eventi commemorativi di Cecchi a un anno dalla sua scomparsa, è stata fortemente voluta dalla Fondazione per rendere un doveroso omaggio a questo insigne cittadino di Macerata, che nel corso della sua lunga e intensa carriera è stato anche Presidente della Cassa di Risparmio.
Alla presenza di una platea attenta e numerosa, la Presidente della Fondazione Rosaria Del Balzo Ruiti ha fatto gli onori di casa, aprendo la presentazione:
Dante Cecchi è stato un uomo poliedrico che ha lasciato un segno profondo nella storia cittadina e non solo, come dimostrano le numerose iniziative organizzate per celebrarne i meriti indiscussi. La Fondazione non poteva esimersi dal ricordarlo e ha deciso di celebrarne le doti di autore teatrale realizzando questo libro che, se vogliamo, può essere considerato quasi una sorta di copione che viene consegnato nelle mani di chi conosce bene Dante Cecchi, ma altresì delle giovani generazioni, perché non si può guardare al futuro senza avere contezza del passato.
Ringrazio quindi il Consiglio di Amministrazione della Fondazione che ha creduto in questo progetto e tutte le persone che ne hanno reso possibile la realizzazione, in particolar modo Pierfrancesco Giannangeli e Fabio Macedoni.
Fabio Macedoni, Presidente della Compagnia teatrale “F. Valenti” di Treia, ha ringraziato le compagnie amatoriali che con grande disponibilità si sono fatte coinvolgere nella realizzazione della rassegna Il teatro di Cecchi, insieme alla UILT Marche, grazie alle quali si è riusciti a riproporre tutte le commedie scritte dal Professore, che stanno riscuotendo grande apprezzamento e adesione da parte del pubblico.
Alberto Meriggi, Presidente del Centro Studi Storici Maceratesi, ha invece tracciato il profilo di Dante Cecchi, ricordandone l’immancabile sorriso carico di simpatia e ironia che era il segno esteriore della sua anima, così come l’eccellente impegno in tanti settori e il forte legame con il territorio che ricambiava il suo amore.
Giovanni Cecchi, figlio dell’autore, dopo aver ringraziato quanti hanno concorso all’organizzazione dell’iniziativa, dimostrando generosa sensibilità, particolare impegno e amore per le tradizioni, ha ricordato che:
Il dialetto non è subordinato all’italiano ma è una lingua a sé, che esterna i valori e i sentimenti di quella gente che mio padre considerava la sua gente. Dante Cecchi ha elevato i valori e i sentimenti dei marchigiani – onestà, vera fede, spirito di sacrificio, forza d’animo e coraggio – a elementi di civiltà.
Bisogno dunque approcciarsi al dialetto con interesse e simpatia, perché può insegnarci ancora molto.
Infine, il curatore del volume Pierfrancesco Giannangeli, docente di Storia dello Spettacolo all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha illustrato l’opera – che pubblica in raccolta l’intera produzione di testi dialettali scritti da Dante Cecchi per il teatro – spiegando il grande lavoro fatto con i collaboratori per darle vita e attualizzarla.
Ha concluso poi con una nota personale, ricordando che per lui la pubblicazione di questo volume chiude un cerchio iniziato 40 anni fa, quando ha esordito come attore amatoriale con una parte nella commedia di Cecchi Lu postaréllu su la Comune.
Dopo un breve saluto del Vicesindaco Stefania Monteverde, l’appuntamento si è concluso con la brillante rappresentazione della commedia di Cecchi Comme lu sòle, messa in scena per l’occasione dalla Compagnia teatrale “Don V. Fermanelli” di Treia con la regia di Quinto Romagnoli.
Quello di ieri è stato solo il primo di un ciclo di incontri-spettacolo che promuoveranno in volume in alcuni dei principali teatri del territorio provinciale.
Le prossime date sono:
Sabato 4 marzo, teatro Persiani di Recanati, ore 21;
Sabato 18 marzo, teatro Comunale di Treia, ore 21;
Sabato 8 aprile, teatro Feronia di San Severino Marche, ore 21;
Domenica 23 aprile, teatro Caro di Civitanova Marche Alta, ore 17.15.
14 febbraio 2017