È una fondamentale questione di rispetto. Faccio riferimento a quanto accade ai simboli della religione cattolica, che fondamentalisti di altre religioni distruggono e che una minoranza di italiani vorrebbe cancellare dagli uffici pubblici, siano essi scuole od ospedali. Cominciamo dai primi e consentitemi di usare la prima persona… quando mi è capitato di andare in un paese straniero mai mi sono permesso di offendere simboli delle religioni presenti in quello stato. Perché? Perché sono rispettoso delle idee altrui, non solo in linea di principio ma anche e soprattutto perché dietro quei simboli ci sono persone che ci credono, che li pregano, che sono morte in difesa di quei valori e che spirano in serena religiosità secondo il loro credo. Per questi motivi condanno la prepotenza, la presunzione di chi, ospite a casa mia, sputa sulle immagini della mia religione o pretende di toglierle alla sua vista perché si sente offeso. Io mi sento offeso dalla sua mancanza di rispetto. E aggiungo che tutte le religioni, in via teorica, con nomi e simbologie diverse trasmettono sentimenti di amore e di fratellanza e di pace. Sono gli uomini a distorcere questi messaggi quando piegano la religione al loro personale interesse, che siano cattolici o musulmani o altro. Ora passiamo a quelli di casa nostra. Ai laici a ogni costo, ai “perfettini” che si richiamano alla legge per fare violenza a chi per secolare tradizione rispetta quei segni ovunque siano: a casa, a scuola, in ospedale e altrove. Allora, andando oltre il concetto di “corretto” o “scorretto” che un crocifisso sia “legalmente” lì… è giusto che qualcuno operi una prepotenza sugli altri, su simboli di forte spiritualità che diffondono messaggi di pace, amore e fratellanza? Questi sentimenti non dovrebbero offendere l’animo di alcuna persona. Nemmeno di un ateo. Chi è che ama la violenza? A parole nessuno, ma con i fatti costoro, che sono una minoranza, intendono fare violenza sugli altri. Per prevenire scuse sciocche affermo che non sono le religioni a provocare uccisioni bensì gli uomini che le utilizzano e le strumentalizzano per fini che nulla hanno a che vedere con la spiritualità.
30 gennaio 2017