Egiziani, Greci e Romani non conoscevano gli occhiali. Il massimo cui erano arrivati i Romani era l’osservazione di piccoli oggetti, ingranditi se visti attraverso una bottiglia di vetro, di forma sferica, riempita di acqua. Questo ce lo descrive Seneca. L’invenzione degli occhiali avvenne nel Medioevo, non si sa chi fu e come giunse alla scoperta. Forse è stato qualcuno che maneggiando il vetro scoprì casualmente la proprietà che questo aveva di aumentare la capacità visiva in chi l’aveva ridotta.
Oppure la soluzione venne sotto la spinta della necessità sorta in rapporto ad una particolare attività lavorativa, quella della lettura e della scrittura. Non è un caso, quindi, che le prime testimonianze dell’uso degli occhiali provengano dai monaci, custodi e trascrittori di testi antichissimi. I primi dipinti in cui appaiono gli occhiali risalgono al 1352 e sono le immagini affrescate da Tommaso Modena nella Sala Capitolare della Chiesa di San Nicolò di Treviso. Qui vediamo il Cardinale Ugo da Provenza con occhiali a stringinaso intento all’esercizio della scrittura.
22 gennaio 2017