Il 17 gennaio 2017 ricorre la festa di Sant’Antonio Abate, visto come un amico degli animali. Anche a Treia come in molti altri centri marchigiani c’è la consuetudine di onorarlo con varie cerimonie e benedizioni degli animali. A Treia nella chiesa di San Filippo Neri, il santo romano, esiste un’antica cappella dedicata a Sant’Antonio. La Chiesa di S. Filippo è una delle più prestigiose nel novero delle ben 26 catalogate e studiate nelle Marche: un patrimonio, questo, “riscoperto” e pressoché inedito per la sua vastità. L’erezione dell’Oratorio a Treia avvenne su concessione del Vescovo di Camerino nel 1631, là dove preesisteva una cappellina dedicata a S. Antonio Abate. Il tempio, completato e consacrato nel giugno 1777, venne infine officiato il 26 maggio 1778 con dedica a San Filippo, mantenendo assieme il vecchio titolo di S. Antonio Abate.
In seguito al recente sisma quasi tutte le chiese di Treia sono risultate lesionate e inagibili al culto, la sola che si è salvata è proprio quella di San Filippo. Prendendo la cosa come un segno di buona fortuna, legato anche alla preesistente presenza di Sant’Antonio Abate, invitiamo i treiesi a compiere una visita davanti alla sua cappella per ringraziarlo. Tra l’altro San Filippo stesso è un protettore degli animali, infatti il significato del nome lo dimostra: Filo Ippos = amico dei cavalli.
In onore del santo esprimiamo un pensiero sugli animali: “L’aspetto umano non implica intelligenza umana e, viceversa, l’intelligenza umana non implica necessariamente che si debba avere un corpo umano. Ai sapienti importa solo l’intelligenza, poco essi si curano dell’apparenza, mentre al contrario gli uomini del volgo badano solo all’aspetto esteriore e non si danno pensiero dell’intelligenza” (Lìeh Tze).
Paolo D’Arpini
07 gennaio 2017