La chiusura dell’Ostello Asilo Ricci come struttura ricettiva è la fotografia sull’assoluta incapacità di gestire il turismo nella nostra città.
Macerata è una città che ha iniziato a credere un po’ nell’accoglienza turistica pochissimi anni fa, appena tramontata la convinzione degli amministratori che si potesse fare economia costruendo palazzi. Siamo dovuti andare a sbattere contro un muro (che economicamente è rappresentato da oneri di urbanizzazione scesi da 2milioni di euro a 500mila, scarsamente riscuotibili) per capire, forzatamente, che la città è stupenda e ha in sé una vocazione turistica. Il problema è che le “teste amministrative” sono le stesse e pretendono che degli imprenditori creino in città strutture e turismo senza nessun tipo di aiuto.
Di pochi giorni fa la bocciatura della proposta del M5S Macerata di eliminare la tassa di soggiorno, che sarebbe stato un piccolo passo avanti nell’incentivare chi crede nell’accoglienza turistica.
Lo Sferisterio, teatro di una bellezza di livello mondiale, ha una tale promozione turistica da non essere conosciuto neanche nel nostro Paese. È sufficiente parlare con qualche studente in arrivo a Macerata per capire che lo Sferisterio è per la gran parte degli italiani cosa sconosciuta.
Da parte dell’amministrazione il nulla e un continuo vantarsi di numeri che spietatamente avvalorano la mia tesi. È vero infatti che c’è un aumento di turisti di passaggio, inferiore comunque alla media nazionale, ma i turisti che stanziano in città sono in numero ridicolo. Un momento turistico importante per città “culturali” come la nostra è rappresentato dalle festività natalizie durante le quali si sta mettendo in scena uno spettacolo indegno. Mercatini di livello infimo (rispetto a quelli stupendi visibili anche in città non lontane, Macerata Feltria per esempio), dove il ciabuscolo vive al fianco della bigiotteria e l’odore di formaggio inebria le bancarelle di vestiti. Meglio non farli certi mercatini piuttosto che dare l’impressione di essere rimasti agli anni 70 (magari!).
Leggere poi che l’assessore dichiara che sono stati programmati tanti eventi fa saltare sulla sedia perché non è certo il numero degli eventi che esalta una città, ma la loro qualità.
Per far comprendere ai miei concittadini lo straordinario livello del turismo cittadino faccio un paragone con un paese turistico di 7000 abitanti, San Gimignano, molto bello ma non certo clamorosamente superiore a Macerata e al suo territorio. San Gimignano vende circa 550mila notti di soggiorno, Macerata circa 20mila!
Loro hanno promosso in ogni modo il loro territorio per 20 anni, mentre noi costruivamo palazzi ovunque o pensiamo oggi a dove far parcheggiare le auto.
Quando ho fatto notare questo fatto in consiglio comunale l’assessore competente ha sottolineato che c’è una grande differenza tra Macerata e San Gimignano dimostrando, secondo me, quella “maceratesità” che ci fa sempre pensare di vivere in una città orribile. San Gimignano è bella, ma offre addirittura meno opportunità culturali di Macerata, opportunità che, però, ha saputo valorizzare negli anni.
Una grande fetta del nostro bilancio è dedicato alla cultura e al turismo e se il risultato è la chiusura di una delle poche strutture ricettive vuol dire che non si è capaci di promuovere il turismo.
Roberto Cherubini
Movimento 5 Stelle – Macerata
30 dicembre 2016