Nata il 9 dicembre 1885 e mancata il 19 aprile 1970, Carolina Cintioni in Cartechini per l’anagrafe ma Assunta de lu Frate o Cintióna per chi la conosceva, era nonna mia. Carattere particolare sì, ma voglio parlare solo di alcuni aspetti che sono ancora un mistero nei miei ricordi: non era andata a scuola, non sapeva né leggere né scrivere, eppure nel fare i conti che la riguardavano avrebbe, in una ipotetica gara, battuto per velocità e precisione chi oggi primeggia per maestria con le moderne calcolatrici, lei che non digitava alcunché! Certamente conosceva i giorni della settimana, la numerazione dei giorni del mese e dei mesi dell’anno ma le sue espressioni erano significate, quasi esclusivamente, con il nome del santo venera-to nel giorno in oggetto. Spesso affermo scherzosamente che conoscesse anche le equazioni: l’ho sentita più volte apostrofare additando burberamente “Tu e lo capì’ séte comme ‘r diàulu e l’acqua sanda!” (Tu stai in rapporto con il capire come il diavolo lo è con l’acqua santa!). La cosa più mi è strana quando ripenso a quelle esortazioni, verso la fine degli anni ’50, rivolte a chi voleva evolversi inserendosi nell’industria: “La terra no’ la ‘bbandonéte! Lo pà’, cattìo ma ve lo dà. Lo vedaréte… ‘na chjusa de fàbbreche!” (La terra non la abbandonate! perché, se pur non pienamente soddisfacente, il pane ve lo dà; lo vedrete cosa succederà… ci sarà una generalizzata chiusura di fabbriche!). Ora, considerate che lei è nata e vissuta in contrada San Valentino-Campolargo, nel comune di Loro Piceno, zona oggi completamente disabitata e a quel tempo priva di giornali e di altri mezzi d’informazione… che cosa l’avrà indotta a pensare che ciò potesse avvenire? Anche considerando che in quella epoca le industrie iniziavano timidamente a espandersi nelle zone vicino al mare e lei, così come la rivedo nei miei ricordi, aveva in mano per i lavori di pertinenza la forca o il forcone di legno. Nonna, che non si era adeguata alla invenzione dell’epoca: il reggiseno! e continuava a indossare il busto, sorretto da fanoni di balena. Era una veggente? Forse riusciva, in qualche maniera azzeccando, a prevedere l’evoluzione meteorologica, magari aiutata dal “pathos” del possibile errore che, nelle “operazioni colturali”, avrebbe potuto portare a uno scompenso delle quantità prodotte, causando fame per tutta la famiglia. Ha attraversato nella sua pienezza le due guerre mondiali, la famosa crisi del ’29, il regime autarchico del fascismo… quali altri eventi avranno potuto generare in lei la paura dell’abbandono della terra? Come poteva immaginare che persone, definite capaci (“eletti” del Signore o dal popolo), abbiano potuto portarci a un regresso tale da indurre moltissime persone al suicidio? Abbiamo avuto governi politici, forse incalzati da poteri occulti, che ci hanno condotto sull’orlo del baratro; abbiamo avuto il governo Monti, formato da “professori”, che secondo me non ne ha azzeccata una, aggiungendo disastro alla rovina; abbiamo avuto una magistratura che credo abbia condizionato pesantemente la politica italiana… alcuni nomi? Craxi, Andreotti, Forlani, Mastella, Del Turco… e Berlusconi, esempio più clamoroso: si è arricchito a dismisura senza essere indagato, o quasi, per non aver avuto più tregua nel momento in cui si è dato alla politica! Tutto questo mi dà l’impressione di essere ritornati ai tempi della santa inquisizione, quando per condannare un “colpevole” le colpe, cercandole, si trovavano. Le acciaierie di Taranto? Prima si sono lasciate le persone morire intossicate poi, con provvedimenti “asfissianti”, si è favorita una situazione che porterà le persone a morire… per fame. E i sindacati? Negli anni ’60 e ’70 organizzavano scioperi in continuazione e i governi approvavano leggi che concedevano pensioni a chi aveva 16 anni di anzianità contributiva, pensionando cioè persone poco più che trentenni; ora che la soglia pensionabile è stata alzata a 67 anni, anche per chi fa lavori usuranti… non mi sembra ci siano state grandi proteste. E i giornalisti? Ognuno ha il diritto di pensare e di esporre le proprie opinioni liberamente ma la serietà vorrebbe che le persone capissero come realmente stanno le cose; tempo fa si leggeva “negli uffici non ci sono soldi per acquistare la carta per le fotocopiatrici” o anche “per le scuole non ci sono soldi per acquistare la carta igienica, tanto che i bambini devono portarsela da casa”. Oggi, con i vistosi tagli finanziari in atto, non se ne parla più e stanno cercando di farci credere che stiamo risalendo la china della crisi. Ma via! Vi pare possibile una ripresa economica con una politica asfissiante per il lavoro e per l’imprenditoria? Dopo le ultime elezioni hanno messo insieme forze politiche storicamente avversarie; ascoltiamo parole importanti ma… i fatti? Non se ne vedono granché. Mi sono aggregato all’industria per 30 anni senza però mai perdere il contatto con la terra. La curtinèlla mia ce l’ajjo (il mio piccolo appezzamento di terra ce l’ho) ma come si fa a far produrre a quel pezzettino di terra il necessario per la famiglia? Ma tu come facevi? Nonna mia!
30 dicembre 2016