Nonostante le varie difficoltà (invero non troppo conosciute) incontrate da chi decide di scrivere e far pubblicare un libro, fa sempre piacere sapere che escono nuovi volumi, anche locali. Eccone alcuni.
Dal Chienti al Piave. Tolentino e la Grande Guerra 1914 – 1921
di Enzo Calcaterra.
Un lavoro rigoroso, indispensabile per chi ha qualche antenato che partecipò a quella guerra o è appassionato di cose storiche. Curiosa la sbirciata dietro le retrovie nemiche come la vicenda all’ammiraglio Anton Haus, comandante in capo della flotta austroungarica, che ci dimostra come navigare nel nostro piccolo mar Adriatico… possa avere conseguenze per la salute! A differenza dei testi scolastici, l’autore descrive ciò che accadde nelle Marche, tra cui il cannoneggiamento navale e il bombardamento aereo della costa adriatica nella notte del lunedì 24 maggio 1915, operazione aeronavale condotta dal citato ammiraglio. Il professor Calcaterra narra le vicende umane e belliche di diverse decine di protagonisti militari e civili tolentinati e no. La maggior parte dei militari fu arruolata in fanteria e coinvolta giocoforza in quel conflitto da alcuni definito la IV guerra d’indipendenza, da altri una guerra civile europea. Pur affondando le radici nel Risorgimento, è stata una guerra moderna pagata a caro prezzo di sofferenze e vite dai giovani delle classi mobilitate e dalle famiglie. Come tanti conflitti fu poco voluto e meno compreso, almeno nelle classi sociali più basse, che maggiormente ne soffrirono. L’ultima parte del volume è dedicata alla pace e agli sviluppi successivi, 1919 – 1921, dagli storici definito biennio rosso, e al reinserimento dei reduci nella società civile e produttiva. Tolentino con i suoi 214 caduti e dispersi, più i feriti, i mutilati e la produzione delle sue industrie belliche fornì le migliori energie e risorse. È circa mezzo secolo che nelle famiglie non si parla più delle trincee e di Vittorio. Nonostante le varie difficoltà (invero non troppo conosciute) incontrate da chi decide di scrivere e far pubblicare un libro, fa sempre piacere sapere che escono nuovi volumi, anche locali. Eccone alcuni.
Dal Chienti al Piave. Tolentino e la Grande Guerra 1914 – 1921
di Enzo Calcaterra.
Un lavoro rigoroso, indispensabile per chi ha qualche antenato che partecipò a quella guerra o è appassionato di cose storiche. Curiosa la sbirciata dietro le retrovie nemiche come la vicenda all’ammiraglio Anton Haus, comandante in capo della flotta austroungarica, che ci dimostra come navigare nel nostro piccolo mar Adriatico… possa avere conseguenze per la salute! A differenza dei testi scolastici, l’autore descrive ciò che accadde nelle Marche, tra cui il cannoneggiamento navale e il bombardamento aereo della costa adriatica nella notte del lunedì 24 maggio 1915, operazione aeronavale condotta dal citato ammiraglio. Il professor Calcaterra narra le vicende umane e belliche di diverse decine di protagonisti militari e civili tolentinati e no. La maggior parte dei militari fu arruolata in fanteria e coinvolta giocoforza in quel conflitto da alcuni definito la IV guerra d’indipendenza, da altri una guerra civile europea. Pur affondando le radici nel Risorgimento, è stata una guerra moderna pagata a caro prezzo di sofferenze e vite dai giovani delle classi mobilitate e dalle famiglie. Come tanti conflitti fu poco voluto e meno compreso, almeno nelle classi sociali più basse, che maggiormente ne soffrirono. L’ultima parte del volume è dedicata alla pace e agli sviluppi successivi, 1919 – 1921, dagli storici definito biennio rosso, e al reinserimento dei reduci nella società civile e produttiva. Tolentino con i suoi 214 caduti e dispersi, più i feriti, i mutilati e la produzione delle sue industrie belliche fornì le migliori energie e risorse. È circa mezzo secolo che nelle famiglie non si parla più delle trincee e di Vittorio Veneto. Alle generazioni dell’Iphone, nate e cresciute negli agi e nelle comodità del consumismo post industriale, quelle inaudite sofferenze e privazioni sembrano incredibili.
Franco Moschini. Vita di un imprenditore del bello
di Francesco Alberoni e Giulio Alberoni.
Edizioni Leima.
Il robusto volume a copertina rigida, scritto sotto forma di dialogo dal noto sociologo, giornalista e scrittore Francesco Alberoni e da Giulio Alberoni, ripercorre la vita di Franco Moschini, presidente di Poltrona Frau. È corredato con belle foto di epoca del protagonista, dei collaboratori e della sua famiglia. È una elegante pubblicazione che ripercorre anche il rilancio della prestigiosa azienda tolentinate, oggi marchio leader nel settore a livello mondiale. Moschini è uno di quegli imprenditori che non hanno avuto paura di mettersi in gioco e rischiare. Una frase scritta da Perfetti nel suo volumetto (ndr: che segue), si addice perfettamente a Moschini: “Il vero uomo non è quello che tutto vuole e pretende, ma è colui che fa e si sacrifica, rischiando anche economicamente”.
Fatti e Avvenimenti raccontati in rima. III edizione
di Sergio Perfetti
Il libro di Sergio Perfetti è una raccolta di poesie, di racconti e di riflessioni sulla nostra terra: un invito ad amare le Marche e l’Italia. Il volumetto, con un buon formato per le foto, contiene numerose immagini landscape tutte a colori (17,8 x 11,8 cm). Dedicato a quattro dei cinque Comuni dell’Anello dei Crinali, contiene anche un’apprezzabile rassegna di attività produttive di Penna San Giovanni. È un invito a restare a vivere nelle nostre zone e non fuggire verso qualche periferia degradata e anonima, che spersonalizza l’esse-re umano. Per il lettore emigrato, con il borgo natio nel cuore, sarà un piacevole ricordo, che lo riporterà agli anni della fanciullezza.
Seconda guerra mondiale. Le nostre campagne
di Giuseppe Piergentili
Herald Editore.
Il libro “Seconda guerra mondiale. Le nostre campagne”, edito da Herald Editore, è un’opera scritta dal gualdese Giuseppe Piergentili, ed è composta da 404 pagine con foto in bianco e nero. Ha richiesto ben quattro anni di lavoro. La presentazione è dell’ammiraglio Vincenzo Martines, molto incisivo il commento dell’autore. Il volume contiene una raccolta di cinquanta testimonianze di reduci della seconda guerra mondiale divise per fronti di guerra. Di esse trentatre sono di soldati di Gualdo e diciassette di altre città quali Ancona, Appignano. Camerino, Cingoli, Fabriano, Fermo, Lemberg (Polonia), Londra, Macerata, Matelica, Monte San Martino, Montecosaro, Penna San Giovanni e Sarnano. Nelle sue pagine è contenuto anche il racconto del paracadutista inglese James Keith Killby fondatore della “Monte San Martino Trust”, fondazione avvenuta a Londra nel 1989 per ricordare la generosità degli italiani nei confronti dei prigionieri di guerra britannici fuggiti dai campi www.msmtrust.org.uk .
10 dicembre 2016