Matteo Canesin, la natura e il Cosmopolitan

Ciao a tutti, sono Alessandra Lumachelli, nata in Toscana, residente da tempo nelle Marche. Grafologa e scrittrice,vi racconto dalle pagine di questa rivista i miei incontri con personaggi del territorio marchigiano, iniziando con il maceratese Matteo Canesin, che è attore, regista e cantante. È reduce dagli Oscar del Musical  2016,  dove  le  sue produzioni “Salvatore Giuliano” e “L’amore è ‘na cicatrice” si sono piazzate nelle prime 5 posizioni. Il 14 ottobre Matteo è stato al Teatro Lauro Rossi di Macerata con “Edmund Kean”.

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Se tu fossi un supereroe, che supereroe saresti e che superpoteri avresti?

A me piace tantissimo Ironman, per la grande intelligenza che ha. Pur non avendo i classici superpoteri dei supereroi -la super forza, la super velocità, ecc.-, comunque attraverso la sua intelligenza, riesce a fare grandi cose. Secondo me, l’intelligenza è la cosa più importante.

 

Se tu avessi la macchina del tempo, dove andresti? Passato, presente o futuro?

Nel passato, perché ho una indole ottocentesca; spesso mi sento dire di essere nato nel periodo sbagliato! La mia è una indole romantica, “di stomaco” come si dice in ambito teatrale. Andrei nell’Ottocento, durante il Romanticismo: mi piacciono anche i libri di quel periodo, da “Le relazioni pericolose” a “Jane Austin”. 

Matteo Canesin e il paesaggio…

Sono nato e cresciuto a Macerata, una città che si amalgama bene con l’ambiente circostante, a misura d’uomo. Ho ricevuto una educazione rispettosa nei confronti della natura. Una figura significativa per me è stata mio nonno, che mi ha insegnato l’importanza di rispettare la natura. Mi faceva capire, anche semplicemente mostrandomi una foglia, che dentro c’era un mondo meraviglioso. Il mio rapporto con la natura è molto profondo; tra l’altro, vivo in campagna e i miei nonni erano contadini.

 

Qual è il tuo drink preferito?

Ne ho due, tutti e due molto dolci. Uno è il Cosmopolitan,

anni ‘90, molto “Sex and The City”. L’altro è la Caipiroska alla fragola, perché mi piacciono moltissimo la fragola e il colore rosso e, ricollegandomi ai discorsi precedenti, mi piace il romanticismo, le sensazioni del corpo… e le cose dolci, perché la vita è tanto amara..!

Cosa può fare Matteo per salvare il mondo?

Questa domanda è molto difficile! Non so se posso salva-re il mondo, ma posso aiutare il mondo, giorno per giorno, mettendo un tassello dietro l’altro, e insieme con le persone costruire qualcosa. Mio padre mi ha portato a ragionare sul fatto che i cambiamenti storici e le grandi rivoluzioni non hanno causato subito un miglioramento immediato. Si cambia con il tempo, si cambia la mentalità, si cresce insieme con la società, insieme con il mondo che ci circonda. La vita di una persona non basta, per cambiare  il mondo serve l’aiuto  di molti individui messi insieme. Comunque, ognuno di noi da solo può provare a sbloccare la coscienza della gente, tramite ciò che sappiamo fare e mettendo a disposizione del mondo tale nostra competenza. Per esempio, so recitare, so fare il regista e faccio capire alla gente seduta in platea quale è la mia visione del mondo. E aiuto i miei allievi, nel corso di teatro a Potenza Picena, incoraggiandoli a migliorare loro stessi, un passo dopo l’altro. Ma bastano anche piccole cose, come non buttare cartacce in terra, per migliorare il mondo!

In alto i calici, Amici! E rispettiamo la natura! Alla prossima!

 

08 dicembre 2016 

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