L’origine dell’epiteto “tirapiedi” è piuttosto remota. I potenti usavano la pena di morte per impiccagione come condanna per punire i reati e come esempio se qualcuno che non la pensava come loro osava alzare troppo la testa. L’impiccato per morire soffocato poteva impiegare anche qualche minuto con contorsioni e sofferenza bestiali. I potenti, severi ma “buoni”, facevano mettere sotto la botola, nella quale cadeva il condannato appeso per il collo, un uomo robusto con l’incarico di afferrare immediatamente i piedi dell’impiccato e dare un forte strattone tirando verso il basso, così la morte era immediata e senza ulteriori sofferenze. Questo personaggio era il tirapiedi. Un lavoro umiliante che però consentiva al condannato di morire bene e al tirapiedi, ovviamente pagato, di… tirare a campare lui e la sua famiglia.
08 dicembre 2016