L’esempio viene da Bisceglie dove, a seguito di una raccolta firme sottoscritta da oltre mille firmatari, la maggioranza del Consiglio comunale cittadino ha votato oltre la logica delle appartenenze politiche per cui la tassa sui rifiuti sarà pagata non più in base ai metri quadri dell’appartamento abitato ma secondo quanta spazzatura viene prodotta dalle famiglie. Quindi meno spazzatura produci e meno paghi. Naturalmente alla base di tutto c’è la raccolta differenziata. A Macerata, come altrove, non è così e la raccolta differenziata procede, pur con una buona percentuale, tra i disagi per gli utenti che si riversano negativamente sulla vita cittadina, come i sacchetti conferiti senza rispettare le scomode regole imposte. Ma ancor più con l’ingiustizia, per molti, di dover pagare cifre esorbitanti pur producendo poca immondizia, come chi abita da solo, o in coppia, in appartamenti di consistente metratura, mentre in piccole dimore spesso si raggruppano 4, 5 o anche 6 persone che, chiaramente, consegnano al Cosmari quantitativi enormemente superiori. Risultato, ingiusto, è che i primi pagano assai e i secondi poco. Sicuramente nel territorio maceratese gestito dal Cosmari c’è da rivedere qualcosa sia nella tariffazione che nella modalità di ritiro dell’immondizia.
Fernando Pallocchini
28 novembre 2016