C’è chi va a letto con la tv e chi con “La rucola”

Chi vuol comprare la rucola va dall’erbivendolo. Chi invece vuol comprare “La rucola” va dal giornalaio. Noi, quando compriamo la rucola la mettiamo nel frigo. Quando invece compriamo “La rucola” la mettiamo sotto il cuscino (almeno il giorno in cui esce: ius primae noctis!). Il prezzo è lo stesso. Un mazzetto di rucola costa € 1,50; una copia de “La rucola” € 1,50. Con una differenza. Capi la rucola, la metti a bollire con la pasta, tiri su e nulla ti rimane. Compri “La rucola” e ti dura un mese. Se stai senza la rucola poco importa. Se invece stai senza “La rucola” ti senti a disagio, ti manca qualcosa di stimolante. Mia moglie e io non ci addormentiamo senza  “La rucola” che, a letto, ci alletta e non ci “allatta”. Ogni sera ne centelliniamo un po’, ci distende, ci tuffa nel passato, ci informa sul presente, ci fa meditare e ci fa ridere. Solo i politici non ridono ma, se non ridono, la colpa non è de “La rucola”, che si limita a raccogliere la voce del popolo e che, scherzando scherzando, spesso riesce a ottenere ciò che vuole. Un esempio? Quel brutto pasticciaccio di viale Puccinotti. Batti e ribatti, alla fine si è deciso: la passeggiata si rifarà (anche se non sarà una “passeggiata” rifarla). Qualche volta capita che finiamo di leggere “La rucola” nel giro di pochi giorni. Allora si passa alla seconda fase: discussione e approfondimento. Distensiva e stuzzicante l’ultima pagina: il dialetto. Con il dialetto siamo capaci di passare tutto il “dì a letto”! Una notte non riuscivamo a prendere sonno perché non trovavamo “La rucola” e andammo furtivamente nella camera di uno dei figli. La “faina” dormiva soporitamente con “La rucola” sotto il cuscino… come facevamo a sapere che stava proprio lì? Sapete… il Dna: talis pater… Fu un gioco da ragazzi infilare delicatamente la mano sotto la federa e… zacchete! ci riprendemmo “La (nostra) rucola”. Dopo la botta, la risposta. Il giorno successivo la “faina” entrò di soppiatto nel pollaio (pardon, nella nostra camera da letto). Per fortuna stavamo solo leggendo “La rucola”: “Che fate, state rucolando, vero?” E se ne andò senza la “gallina”, con la coda tra le gambe. Sarà proprio il caso di acquistare una copia in più de “La rucola”, così non saranno più messi a repentaglio né i nostri sonni, né la nostra intimità.                        

Umberto

22 novembre 2016

 

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