In vòna combagnìa… pijò móje un frate!

L’allegra compagnia e qualche bicchiere di troppo sono a volte la causa per fare ciò che, in una situazione normale, mai si farebbe. Anche il frate, tradizionalmente ligio ai suoi voti, compreso quello di castità, trovandosi in allegra compagnia (secondo quando hanno tramandato i nostri nonni) vuoi per non sfigurare o perché si allentava il controllo sui freni inibitori, poteva anche arrivare al punto di “prendere moglie”. L’aneddotica sul comportamento dei frati è ampia e, nel contempo, bonariamente divertente. Durante la trebbiatura del grano ci veniva a trovare un fraticello che, dopo aver salutato cordialmente, chiedeva un po’ di grano per il convento. Naturalmente veniva accontentato (era credenza diffusa che non dare grano al frate portasse male…) ma doveva pagare pedaggio subendo i nostri sfottò: “Tu il grano non lo porti al convento… ma alla tua amica!” Al che il frate rispondeva pronto: “Allora datemene il doppio così accontenterò entrambi!” E sì, i frati erano conosciuti per le battute pronte e furbe che li rendevano ben visti e ben accetti ovunque. Ecco una “stroffetta” (storiella) che si raccontava in campagna… Un frate cercatore, persona onesta e dabbene ma accanito fumatore, dopo una intera giornata trascorsa camminando e bussando alle porte ricevendo quasi nulla, arriva in uno di quei piccoli negozi di campagna dove si vende un po’ di tutto: lu spaccittu. Tira un sospiro di sollievo e pensa: “Qui si rimedia bene e ci scappa anche da fumare!” La padrona della bottega invece, incavolata per fatti suoi, lo liquida con un filoncino di pane. Il fraticello ci resta malissimo, perde la pazienza, gli saltano i freni inibitori tanto che, uscendo, prende un pacchetto di sigarette da uno scaffale vicino alla porta. Un vecchio che ha visto tutto gli si avvicina e lo apostrofa: “Dimme ‘n po’ zì’ fra’ (espressione con la quale erano sempre chiamati i frati), che a San Frangiscu l’ha fattu sandu perché frecava le sigherette?” E il frate, pronto: “None, l’ha fattu sandu perché se ‘mbicciava sembre de li cavolacci sua!”

30 ottobre 2016

 

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