Nel percorso d’una vita, /
non priva d’abissi e spaurimenti, /
mai mi trovai, / nell’ora del tardo imbrunire, /
in quel luogo ove / passato e presente
s’illudono, / per un conforto dell’animo, /
di ricongiungersi, / tendendosi la mano. /
La clessidra del tempo, / illuminò /
con lenta mestizia, / d’infinite flebili luci, /
quella sacralità ove / tutto è silenzioso, immobile. /
E il cuore percepì / con violento dolore, /
quel rigido gelo che lo trapassò /
come la punta di un iceberg! /
Ma ancor di più / temo ora l’agguato /
delle tue unghie falciformi,
perfida mietitrice di / Anime, / che attendono, /
come un albatro / sulla tolda d’una nave, /
di levare l’ancora!
26 ottobre 2016