“Conterò poco, è vero
– diceva l’Uno ar Zero –
ma tu che vali? Gnente: proprio gnente.
Sia ne l’azzione come ner pensiero
rimani un còso voto e inconcrudente.
lo, invece, se me metto a capofila
de cinque zeri tale e quale a te,
lo sai quanto divento? Centomila.
È questione de nummeri. A un dipresso
è quello che succede ar dittatore
che cresce de potenza e de valore
più so’ li zeri che je vanno appresso.
Fu pubblicata dopo il ventennio, ma era conosciuta da tutti e lo stesso Mussolini ci rideva e pare se la facesse declamare dall’autore; non ha perciò alcuna attinenza con il periodo attuale, guidato rigorosamente dai dettami della Costituzione la più bella del mondo: “La sovranità appartiene al popolo che la esercita…”. Non fa riferimento a Renzi o agli altri geni che gli stanno intorno. Verrà il tempo che il mondo intero capirà come il genio italico ha dimostrato che la matematica è una opinione e che il bilancio dei singoli e dello Stato può essere anche, nello stesso momento, positivo, negativo e in pari. È da assegnare almeno il Nobel a questi cervelli italici che non sono fuggiti all’estero… purtroppo!
Sempre in ossequio a Trilussa termino con un estratto da:
Il Comizio
…In quanto a la politica è un affare
che per noi bestie nun decide gnente:
resti un Sovrano o venga un Presidente
seguiteremo a fa’ quer che ce pare.
In un paese buffo come questo
tutto quanto è possibbile der resto:
perfino la Repubblica Sociale per decreto reale!
14 ottobre 2016