SANITÀ PROVINCIALE 1

Che il comparto sanitario regionale, riguardo la provincia maceratese, abbia grossi problemi lo abbiamo evidenziato più volte sulle pagine de La rucola. Come se non bastasse lo smembramento della “Sanità diffusa”, che tanta sicurezza dava ai cittadini, specialmente a quelli dei centri più piccoli e della fascia pedemontana, oggi stiamo assistendo alla dismissione, sistematica e scientifica, anche dei presidi ospedalieri dei centri più popolosi, tutto a vantaggio di nuove e, dicono i vertici politici regionali, più efficienti strutture. Ma nei loro discorsi c’è qualcosa che non porta, delle note stonate come… “mattonate”! Della situazione sempre più preoccupante, anche a livello occupazionale, se ne sta occupando anche una organizzazione sindacale importante come la Cgil, che si è premurata di fare il quadro della situazione così come è nella realtà. Il report della Cgil è probabilmente nato dopo la riunione tenuta a Roma lo scorso 6 di aprile, quando sono stati presentati i dati del progetto “Curiamo la corruzione” nella prima giornata nazionale contro la corruzione in Sanità, organizzata da Transparency International Italia, Censis, ISPE-Sanità e Rissc. Sono venute fuori cifre da capogiro: 6 miliardi di euro su una spesa complessiva di 110 miliardi. La regione Marche oggi è nella “zona rossa” di una specifica tabella nazionale di aziende sanitarie che non adempiono agli obblighi anticorruzione della legge 190 del 2012. Il rapporto parla chiaro, due sono gli ambiti che si prestano maggiormente alla corruzione: quello riguardante le “Assunzioni del personale” e quello di “Appalti e Acquisti”. In attesa degli esiti dell’inchiesta della Procura di Ancona che coinvolge, in primis, gli ex vertici della sanità regionale Piero Ciccarelli e Alberto Carelli, entrambi maceratesi, per i reati di associazione a delinquere, turbativa d’asta, abuso d’ufficio e truffa ai danni dell’Asur, la Cgil ha fotografato, letteralmente, la situazione nello specifico della nostra Area Vasta 3.

 

“Assunzioni del personale”

Il piano assunzioni presentato alle Organizzazioni Sindacali prevedeva circa 389 figure, di cui 200 carenze croniche strutturali, l’Asur ha stabilito per la nostra Area Vasta solo 12 unità! Rischiano di saltare i piani ferie del personale, peraltro già gravato da un cospicuo monte ore  in eccesso maturato negli anni e si rischia di rendere le condizioni del servizio ancora più gravi, sia per gli addetti che per i cittadini. L’Area Vasta 3 vede il pericolo di venire ulteriormente depredata, come già avvenuto nell’ultimo quinquennio, e impiegata come polmone per risanare il bilancio dell’Asur. Gli stessi dirigenti provenienti dal nostro territorio hanno contribuito a defraudare l’Area Vasta 3, all’epoca efficiente al pari delle altre provincie.

 

“Appalti e Acquisti”

Per quanto riguarda “Appalti e Acquisti”, elenchiamo alcune, di una lunga serie, opere pubbliche incompiute e sprechi di denaro pubblico:

 

Camerino

Pronto Soccorso: su cinque carrozzine in dotazione, tre sono inutilizzabili, delle altre due solo una è dotata di cestello per l’ossigeno. Su quattro barelle in dotazione nessuna è regolabile in altezza, tutte in condizioni generali scadenti, due sono prive di sbarre di protezione e di freni.

 

Radiologia: in dotazione c’è un’unica barella che versa in pessime condizioni, pericolosa e obsoleta: senza freni, le ruote non girano, le sponde laterali sono bloccate. Non esiste un carrello per il trasporto dalla farmacia e dal magazzino. La segreteria dell’Unità operativa, da circa 4 anni, è aperta solo al mattino in quanto c’è un solo operatore che garantisce il servizio.

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Ospedale: il corridoio di servizio per personale interno presenta una situazione, dal punto di vista igienico, inaccettabile, ambienti insalubri e pericolosi.

 

Civitanova Marche

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Ala nuova adiacente all’ospedale: incompleta e quindi non utilizzabile, situazione che ha alimentato l’inaccettabile problema delle liste d’attesa infinite: per abbatterle si ricorre a libere professioni selvagge.

Ospedale Blocco Operatorio: la ristrutturazione delle sale C e D, dopo una infinita serie di ritardi nei lavori e nel loro finanziamento, è stata completata; manca “solo” il collaudo che, se sarà in linea con la tempistica sino a ora attuata, non sarà celere. Preoccupazione per eventuali lavori interminabili per le altre sale A e B, in quanto più grandi, che le rendano indisponibili per anni.

Dipartimento di Prevenzione: Con determina 607 del 27 maggio 2015 e successiva determina 696 del 18 giugno 2015 sono presi in affitto, a partire da ottobre 2015, oltre ai locali al piano primo, anche dei locali a piano terra di proprietà degli stessi immobiliaristi che possiedono gli spazi già utilizzati. Vengono anche intrapresi dei lavori di ristrutturazione di tali locali al piano terra, di sistemazione dell’ingresso del primo piano nel quale viene ricavata una stanza aggiuntiva che dovrebbe ospitare lo sportello al pubblico, di installazione di un ascensore che dovrebbe garantire l’accesso ai disabili. L’ascensore sarebbe dovuto essere installato a spese della proprietà, in base all’accordo tra questa e l’Asur. Poco dopo i lavori si fermano: sia quelli che dovrebbe fare Asur, sia di quelli in carico alla proprietà. Il risultato è che al piano terra vi sono dei locali chiusi con un evidente aria di abbandono, al primo piano l’ipotetico sportello al pubblico è diventato un semplice luogo di accumulo di arredi dismessi e rifiuti, e dell’ascensore esistono solo le porte chiuse con dei cartoni fissati alle pareti con il nastro adesivo.

continua

15 settembre 2016

 

 

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