Sergio Perfetti è un pennese che ama scrivere in rima e in prosa. Nacque in una data storica: sabato 9 maggio 1936. La sua famiglia possedeva una radio, quel giorno la casa era piena di vicini per ascoltare il discorso dell’impero del duce, proclamato con parole roboanti dal balcone di piazza Venezia. Ricorda la frase celebre riferitagli più volte dal padre: “… ne sarete voi degni”, pronunciata intorno alle ore 11:00, proprio mentre lui veniva alla luce emettendo il primo vagito. Un anziano presente propose di dare al bambino un nome che ricordasse quella data. Il padre rispose: “Quando sarà grande questo bambino, non avremo più le colonie e forse neanche l’Italia”. Per lui l’impero non poteva durare; gli mise Sergio e non Benito come accade ad altri neonati. Il padre Bruno era coltivato-re diretto a Penna San Giovanni, a quei tempi durante i mesi invernali cadeva molta neve e i lavori agricoli erano fermi. L’attività agricola ridotta al minimo non faceva per lui così andava a gestire il frantoio di Arturo Archibusacci a Canino (VT), il più grande d’Italia. Sergio vi si recò a piedi a 14 anni e vi lavorò per trent’anni. Vari agricoltori pennesi si recavano a gestire altri piccoli frantoi del viterbese. All’epoca nelle Marche c’erano pochissimi oliveti; i frantoiani della bassa Maremma preferivano i lavoratori marchigiani, attaccati al lavoro e onesti. Il nostro poeta autodidatta ha partecipato a vari concorsi e pubblicato 2 gradevoli volumetti a colori formato 21 x 16,5 cm di circa 60 pagine ciascuno, album con i suoi ricordi e poesie; per copertine le immagini dei monti Sibillini ben visibili da Penna San Giovanni, a ragione definita “La terrazza delle Marche”. Il primo “Fatti e avvenimenti raccontati in rima” (2009) è una raccolta di racconti con foto sulle attività del territorio, il cui scopo è anche incoraggiare gli abitanti a restare e ad aver cura dell’ambiente. Il secondo del 2011 ha lo stesso titolo e argomento, con nuove foto. Il suo racconto intitolato “Anni difficili 1936 – 1950” confluirà nel suo nuovo volumetto. Sergio lo ritiene importante perché narra vari aspetti della vita a Penna San Giovanni. Il gas metano era arrivato nelle case già durante la guerra ed era usato anche per gli autocarri. Il sale prodotto a Villa Saline ogni mese era portato con i muli da un addetto al Vaticano, l’uomo consegnava anche il denaro ricavato dalla vendita locale del sale. Villa Saline aveva tre acque termali e Villa Aiello era quella idonea alla cura dei calcoli renali, tutte lungo il corso del torrente Salino. Sergio ha fatto esperienza di agricoltura a livello provinciale e regionale come presidente dei coltivatori diretti pensionati di Macerata. Egli tiene molto al territorio e teme che i pochi agricoltori rimasti, nel tempo abbandoneranno per diversi motivi. Mentre i politici parlano spesso di curare il territorio di fatto non se occupano.
Accenna con noi ad alcune problematiche che ha appreso negli anni. Nel settore lattiero caseario il latte giunge in polvere dal nord Europa a costi minori. Mentre nelle Marche i bovini sono allevati in modo tradizionale rispettando le regole imposte, negli Stati Uniti si fa largo uso di estrogeni, (in quel paese non vietati), per accelerarne la crescita. Gli anziani con la loro cura, attenzione e presenza svolgono un lavoro importante e insostituibile di tutela del territorio da alluvioni, frane e incendi. Evidenzia i fossi di scolo occlusi, e aggiungo querce distrutte dall’edera. Qualche volenteroso locale, compreso lui, si occupa anche di strade provinciali, dove gli addetti passano frettolosi con la trincia, senza soffermarsi a ripulire i margini. Secondo il suo parere scomparsi i settuagenari, l’incuria regnerà sovrana con conseguenze gravi anche per le pianure sottostanti e prossime al mare, a causa dell’inesistente regimentazione delle acque reflue. Purtroppo i nubifragi sono sempre più frequenti in tutte le stagioni. Un motivo ben preciso gli ha fatto venire il desiderio di scrivere in italiano e in dialetto. Dalla fine degli anni ‘90 in poi, olandesi, tedeschi, americani, inglesi e scandinavi hanno acquistato dei casolari rustici abbandonati da tempo e siti nei luoghi considerati peggiori, dalla gente del luogo, a Penna San Giovanni e nei comuni limitrofi. Lui si domandò: “Perché questi vengono ad acquistare qua?”, accorgendosi di conseguenza che il territorio è qualcosa d’importante e insostituibile, purtroppo non apprezzato pienamente dagli abitanti del posto. La sua poesia “Al nostro Titti” del 2014 è dedicata a Bravi Giambattista, punto di riferimento culturale per Penna San Giovanni. I suoi argomenti preferiti sono: agricoltura, ambiente, eventi, la crisi economica, il progresso e gli aspetti della vita. Ha scritto veramente poco delle donne, argomento che ritiene… pericoloso! Domenica 21 agosto 2016 alle 17:00, presso il teatro comunale Flora di Penna San Giovanni, sarà presentato il terzo volumetto alla presenza di Giampiero Feliciotti, presidente Unione Montana dei Monti Azzurri, dei sindaci di Monte San Martino, Gualdo, Santangelo in Pontano e altre autorità. Sarà gradita una offerta da devolvere alla pinacoteca comunale.
01 settembre 2016