Oggi Macerata, di notte, è illuminata abbastanza decentemente, tralasciando i commenti per lampadari definiti a suo tempo “a palla de toru” o per la colorazione giallastra della luce. Così non era duecento anni fa… infatti fino agli inizi dell’800 la pubblica illuminazione non esisteva: tutti in casa a dormire al calar del sole! Quando i più… illuminati vollero dar luce a Macerata anche di notte, correva l’anno 1813, ci fu un gran contrasto da parte dei più conservatori che argomentavano: “Illuminare la città di notte è una spesa superflua, oltre che consentirà agli sfaccendati di prendere la brutta abitudine di girovagare, oziando, anche di notte!” Ebbero la meglio i “progressisti” i quali ottennero che Macerata, nelle vie e nelle piazze più frequentate, fosse dotata di dieci lampioni alimentati a olio di oliva, a patto che non venissero accesi ogni notte ma solo quando fosse venuta a mancare la luce della luna!
Poi, vista la loro utilità, negli anni successivi i punti luce divennero 180 e furono ulteriormente modernizzati: non più con olio di oliva (ójo de jìa) ma “co’ l’ójo venerale”, che sarebbe poi il petrolio. L’elettricità arrivò alla fine dell’ottocento e furono grandi feste.
19 agosto 2016