Giunto al 14° anno dell’iniziativa il nostro amico Siriano Evangelisti ha dedicato un ex libris al Direttore de La rucola Fernando Pallocchini. Decisamente un bell’omaggio che ripaga del tanto impegno profuso per tenere in vita la pubblicazione maceratese e che accomuna tutti i collaboratori della rivista. La grafica dell’ex libris è opera di Silvio Craia che per ogni copia ha realizzato un unicum, stilizzando, con il suo tratto inconfondibile, sul frontespizio della cartellina un torrione che si staglia verso il cielo. Al-l’interno c’è “l’opera nell’opera” nel cui contorno si legge: “Ex libris – libertà vo cercando – Fernando Pallocchini”. Grazie, proprio un bel motto! Ecco il testo di Siriano Evangelisti che motiva il riconoscimento:
Quando la rucola non è commestibile
“Dal piccolo foglio di circa 35 per 20 pubblicato in città nel 1667 tempo ne è trascorso ma l’attività giornalistica locale non si è mai esaurita: infatti, sino al 1972, sono state censite bel 165 pubblicazioni tra giornali, gazzette, bollettini, periodici, nati a Macerata con i nomi più diversi a seconda degli argomenti trattati. In attesa di uno studioso altrettanto valido come il dr Vittorio Giannangeli, cui si deve il merito della ricerca, si può ipotizzare in questi ultimi nove lustri un elevato numero di pubblicazioni e fra questa ha un posto di rilievo “La rucola”, nata nell’aprile del 1998, con il primo del mese, ricorda Fernando Pallocchini, il direttore che, con grande coraggio ed indubbie qualità professionali, è riuscito a dar vita a un mensile che, come l’erba alla quale è intitolato, ha un’azione “stimolante” a detta del Devoto-Oli. Infatti, pur trattando principalmente di storia locale, di folklore, di vecchie curiosità, di letteratura in lingua e in dialetto, reca sempre in prima pagina e non solo, articoli del direttore e di esperti, che pongono in evidenza i vari problemi della città, grandi e piccoli, non tralasciando nel contempo di proporre le soluzioni più opportune agli interessi della collettività. Il tutto detto “sine ira” ma con il buon senso, senza pregiudizio o spirito di parte, nell’esclusivo interesse di Macerata. Piena libertà nel dire e nello scrivere, dunque, per cui possiamo riportare nell’ex libris dedicato a Fernando Pallocchini il motto dantesco, adattato alla persona: “Libertà vo cercando”. La libertà è certamente un concetto di difficile realizzazione visiva, che Silvio Craia, con il suo inimitabile estro, è riuscito a rappresentare con una esplosione di colori dalle tonalità più diverse, che ben esprimono la gioia dello spirito libero da imposizioni e censure. Lunga vita quindi a La rucola e al suo Direttore!
Siriano Evangelisti
UN’ALTRA DEI POLITICI
Una ne fa’ cendo ne penza! È un vecchio detto popolare che ben si adatta ai politici che gli italiani hanno installato a Roma, e che da lì non si vogliono scollare. Infatti, per pararsi il di dietro dagli strali dei giornalisti la Commissione Giustizia del Senato ha approvato, notate: all’unanimità, la seguente norma: carcere fino a 9 anni per il giornalista che diffama a mezzo stampa un politico o un magistrato. Chi invece sbaglia a scrivere su un comune cittadino è condannato a soli 6 anni di reclusione. Vale a dire… la casta è la casta! e i cittadini sono di un’altra categoria, inferiore. Il tutto alla faccia della sempre sbandierata eguaglianza. Osserva il Comitato esecutivo dell’Ordine dei Giornalisti che da un lato si afferma come già realizzata (ma di fatto insabbiata) l’abolizione del carcere per la diffamazione a mezzo stampa, dall’altro, con un blitz, si inaspriscono le pene. Quanto vale la motivazione secondo la quale il provvedimento nasce da una presunta tutela degli amministratori pubblici da intimidazioni, violenze o minacce finalizzate a bloccarne il mandato? Secondo noi vale zero se paragonata al bavaglio che in tal modo si intende mettere ai giornalisti, e che non favorirà il diritto dei cittadini a essere informati.
il Direttore
17 agosto 2016