Le mense scolastiche

Può capitare che un Comitato mensa, quello della Scuola E. Medi (le Vergini per i pistacoppi), continuando nell’autogestione del servizio mensa, oltre a garantire uno standard di qualità elevato e dei fornitori locali si conceda anche “il lusso” di pagare la medesima quota delle altre scuole comunali e di permettere la fruizione del servizio nell’ultimo mese gratis! Ecco allora che qualche genitore con figli frequentanti altre scuole, stanco di essere pecorella smarrita, abbia deciso di munirsi di criniera leonina andando a chiedere spiegazioni all’Ufficio Scuola. Non ricevendo le risposte volute si è rivolto addirittura alla Commissione Consiliare! Invece di sentirsi dire dal Sindaco e dall’Assessore: “Questo sembra un buon motivo per copiare come lavora il comitato volontario di genitori della scuola E.Medi” costoro  si  sono sentiti rispondere con queste parole: “Tanto questo è l’ultimo anno dell’autogestione poi sarà compito nostro curare il servizio!”. Un approccio certamente non entusiasmante, figurarsi poi che, dopo la prima richiesta, questi giovani leoni, ne hanno fatta un’altra riguardante la possibilità di verificare le fatture relative alle derrate alimentari, per conoscere sia la qualità sia la quantità della merce acquistata per le mense. Poiché, come riportato nella delibera comunale che regola tale servizio, è tutta la comunità a contribuire con le tasse alla sua copertura di spesa, sarebbe logico che una simile domanda avesse una pronta ed esauriente risposta! Invece nell’arroganza che contraddistingue la “politica”, trincerandosi dietro discorsi di privacy di non si sa quale specie, visto che le fatture sono intestate al Comune, la risposta è stata… vedremo cosa si potrà fare.  Il  tutto  comunque dopo che l’Ufficio Scuola aveva negato, a suo tempo, tale possibilità! Per non parlare della richiesta riguardante la revisione di alcune norme del bando affinché, nei punteggi dati ai vari requisiti richiesti alle ditte partecipanti, ci fosse la volontà di premiare la qualità migliore. Anche qui si è restati nel vago dando il più ampio potere di scelta a una commissione composta da un cuoco, il Dirigente e l’Assessore; come a dire me la suono e me la canto come e quando voglio! Va anche detto che affidarsi alla sola valutazione dell’ISEE non dà la reale situazione economica del nucleo familiare. Quante volte è stata sottolineata la necessità che a tali dati si accompagni anche una visita, nelle residenze dei richiedenti l’esonero, con relazione dei Vigili Urbani, una verifica all’anagrafe delle persone residenti nell’abitazione, un controllo delle utenze ed eventualmente anche un accertamento della Guardia di Finanza perché si sa gli “escamotages” sono i più disparati! La speranza è solo quella di veder sempre più pecorelle trasformarsi in leoncini affinché non si creda che tutto sia possibile senza darne il giusto rendiconto. Una frase riecheggia nell’aria: “Fatti non foste a viver come bruti…” che, oggi, potrebbe essere rimodulata in: “Fatti non foste a pagar solo… tributi!”    

P.S: sembrerebbe che già ci sia la delibera comunale che sancisce la fine della “Repubblica E. Medi”; d’altra parte la miglior azione da farsi, in democrazia, è tacitare chi, con numeri e dati in mano, dimostri, nel caso di fattispecie, che qualità e risparmio siano veramente fattibili! Purtroppo tutto ciò sarà possibile fino a che gli Italiani non impareranno dai Cugini d’Oltralpe. A volte la rivoluzione è… indispensabile!

3 agosto 2016

 

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