I tre Musei in centro, non in periferia!

Colgo l’opportunità che mi offre l’amico Pallocchini, con il suo editoriale, apparso su La rucola di aprile 2016, per esporre, alcune mie considerazioni, in merito agli argomenti trattati. Se vi è pieno consenso, per ciò che riguarda le critiche, rivolte alle Amministrazioni, colpevoli di non aver realizzato quelle infrastrutture che avrebbero consentito al capoluogo di uscire dall’isolamento, per colpa della mancanza di una adeguata rete stradale. In verità una grande opportunità vi è stata, fu il piano di ricostruzione, conosciuto come “Piano Longarini”, nel primo dopoguerra. Si pensava potesse essere in grado di risolvere l’annoso problema ma demagogia, miopia politica, interessi personali, fecero naufragare l’ardito progetto. Non vi fu neanche la capacità, almeno, del conveniente utilizzo di ciò che era stato edificato, che avrebbe perlomeno potuto risolvere alcuni importanti problemi come il collegamento di Rampa Zara.

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L’unico politico che fu in grado di capire l’importanza di tale progetto fu il compianto Sindaco Maulo, il quale propose la realizzazione di una strada che circondasse a una quota più bassa la città, in grado di risolvere due dei più importanti problemi di Macerata: un rapido e comodo accesso e l’abbattimento della insostenibile pressione veicolare sui due budelli in cui convergono tutte le vie di accesso a Macerata, Corso Cairoli e Corso Cavour. Non mi sento, invece, di condividere la soluzione prospettata per la collocazione dei tre Musei citati. In primo luogo, va esaminata la consistenza delle collezioni ed è altrettanto importante stabilire, anche se ciò è un po’ antipatico, una graduatoria delle tre strutture. Ritengo possa prevalere il museo dedicato a Tucci, mentre sono di uguale importanza gli altri due. Per la Collezione Cassese e il museo del Risorgimento, si sa la quantità e la qualità delle dotazioni, per il Tucci è da valutare la consistenza di quanto vi è a Macerata e che cosa il Comune è in grado di ottenere della collezione Ismeo, sempre che sia stata formalizzata una richiesta in proposito e ci sia ancora la speranza di ottenere una parte della raccolta. Penso che il Cassese e il Risorgimento possano da soli costituire la dotazione di un Museo efficiente, per il Tucci il discorso cambia, se a quanto ora disponibile si aggiungesse una parte dell’Ismeo, che il Ministero, a riparazione del torto fatto alla città, possa concedere al fine di istituire un Museo. Non condivido l’idea di creare un Museo nelle frazioni, mentre sarebbe un’ottima soluzione accorpare le tre raccolte in un edificio adeguato, con in evidenza il Tucci e subordinati gli altri due, non in periferia ma nel pieno centro della città, per arricchire la disponibilità espositiva e la frequentazione turistica, senza che sia dispersa ai margini della città. In questo caso sarebbe necessaria una struttura in grado di ospitare i tre Musei, a proposito, mi tornano presenti alcuni fatti accaduti negli ultimi tempi in città; sono vicende di grande rilevanza, passate inosservate dalla distratta maggioranza dei cittadini maceratesi. La fondazione Carima in disarmo, ferita gravemente delle ultime vicende, ha ceduto una cospicua parte del suo patrimonio immobiliare: Palazzo Romani alla Università, una parte dell’isolato di Palazzo Ricci all’Accademia di Belle Arti, arricchita in passato con la sede della fu Scuola d’Arte di via Armaroli. Non sta a me, entrare nel merito della opportunità o della convenienza di tale operazione, resta l’amarezza che tra questa dovizia di cessioni o comodati non sia stata considerata la possibilità di dare una degna collocazione al patrimonio raccolto da Tucci nei suoi cinquant’anni di esplorazioni e ricerche, con il quale la città ha un debito mai saldato, come mai questi vuoti di memoria? Poteva pensarli la Fondazione Carima, promotrice in passato di grandiose realizzazioni di progetti culturali?

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È quasi totalmente merito della Fondazione tutto quanto vi è di concreto organizzato e fruibile al parco Archeologico di Urbs Salvia, oltre alla più importante scoperta archeologica degli ultimi cinquanta anni in Italia centrale: “Villa Magna”. Non va dimenticato il personaggio di Fondazione Carima che più di ogni altro ha operato per la realizzazione del progetto: l’onorevole professor Roberto Massi Gentiloni Silverj, prematuramente scomparso, del quale mi onoro di essere stato amico sincero e disinteressato. Con lui si ipotizzò di rendere il parco archeologico di Urbs Salvia un polo turistico paragonabile ai grandi centri campani, incoraggiati da prospezioni aerofotogrammetriche satellitari dalle quali risulta che l’apparato viario urbano della antica città esiste tuttora, sepolto sotto uno strato di terreno, con la pavimentazione in basoli di arenaria intatta, e con i resti degli edifici a fronte. Tutto confermato dai due tratti scavati per circa 150 metri ai lati del criptoportico. A questo va aggiunto l’importante insediamento di Villa Magna, con la sua Necropoli Picena, la sua grande Villa dotata di Terme Private, con un piccolo Tempio dedicato al culto di Ercole del quale esiste ancora la pavimentazione in mosaico intatta, la ricerca ha evidenziato tracce di edifici che possono essere attribuiti alle famose terme mai individuate. Chiusa la parentesi, torniamo all’argomento riguardante i Musei, e in particolare all’ipotesi del Museo Tucci a cui dare una degna collocazione a condizione che il Comune riesca a recuperare dal Museo Ismeo una parte della sua dotazione, sempre che tale patrimonio non sia già stato disperso. Sulla stampa si annuncia: “Alla scoperta di Tucci, ok a un centro studi, non sembra troppo tardi scoprire il Tucci?” Tardi anche la creazione di un centro studi Tucci, dal momento che, forse inosservata, esiste una completa monografia di Tucci, forte di 1500 pagine, con la descrizione dettagliata e precisa, redatta da una specialista della materia. Il titolo di questa opera è: “L’Esploratore del Duce”, autrice Enrica Garzilli, edito dalla casa editrice “Asiatica association” di Milano, prima edizione 2012. Chi è in grado di dare un aiuto a risolvere il problema Tucci si impegni in maniera seria e concreta, evitando le inutili, improduttive, fiere dei vanitosi.

16 luglio 2016

 

 

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