La contessa scomparsa

Desiderate una lettura rapida, scorrevole, intrigante e con una storia che si dipana dalle parti nostre? Ebbene, “La contessa scomparsa”, un giallo vergato dalla penna sagace e intrisa d’ironia di Luciano Magnalbò è quello che fa per voi. La trama è delle più semplici: scompare all’improvviso la contessa. Indizi? Niente. Inizia così un vero rompicapo per Giulia Spencer che arriva da Londra e si sistema nella provincia maceratese. Ci fermiamo qui a narrare la storia, non vi vogliamo rovinare la lettura, tantomeno il finale davvero imprevedibile.

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Ci piace invece sottolineare la capacità dello scrittore di saper attualizzare il romanzo in una società italiana, pur se di provincia (ma oggi con la globalizzazione essere in provincia fa poca differenza), in rapidissima, forse troppo, trasformazione. Siamo pieni di “stranieri” di ogni razza, genere e posizione sociale; i cellulari impazzano così come le belle auto; e le donne? Ah, Luciano, Luciano… le donne sono il sale della vita e le tue pagine sono molto salate… belle donne e pure sexy! C’è anche il “cattivo soggetto” raffigurato nelle vesti di un Pubblico Ministero che indaga (si fa per dire) paludato in vesti che sanno troppo di fanatismo politico… ma la Giustizia non è solo così e viene riabilitata nella figura del Giudice “uomo  responsabile e irreprensibile come la stragrande maggioranza dei giudici” (parole, queste virgolettate, dell’avvocato Magnalbò). Non mancano i Carabinieri coi classici Marescialli, efficienti a dispetto delle barzellette, e un investigatore privato appariscente assai anche se ben introdotto. Insomma, alla fine, il mixer di tanti personaggi così diversi fra loro ha creato un’atmosfera divertente che, unita a una suspence sempre presente, rende il libro davvero piacevole da leggere.         

Fernando Pallocchini

30 giugno 2016

  

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