L’associazione “Please Sound: Diritti per Tutti!” è attiva a Macerata dal 2012. Attingiamo dall’esperienza diretta della presidente Giuseppina Mogetta e del consorte Ottorino Ricci, per conoscere le iniziative degli ultimi anni. Sono appena rientrati dal viaggio annuale in India per controllare il buon esito degli aiuti ricevuti da tanta gente del Maceratese (e non solo) e per programmare le iniziative future. Nel contesto delle Kalvarayan “Please Sound” collabora con la locale Community Seva Centre (Centro di servizio alla comunità) orientando gli aiuti all’alfabetizzazione dei bambini e alla formazione delle donne, a cui oltre alla for-mazione professionale, fonte di reddito, sono necessarie una migliore istruzione e conoscenze su igiene e salute, fino a vedere innalzata l’età del primo parto. Presenti in precedenza tra i poveri del Kerala, del Karnataka e dell’Andra Pradesh, ora è stato spostato il campo di azione in Tamil Nadu, sempre nel sud dell’India, tra i dimenticati di quel subcontinente. Se è vero che i poveri hanno bisogno di qualcosa e sono una parte pur rilevante della popolazione, i dimenticati – tutti nella stessa condizione – vivono senza che nessuno pensi a loro, sopraffatti dal bisogno di farcela, per quel giorno. Costoro non sono i fuoricasta (gli intoccabili), sono una categoria più bassa, esclusa, chiamata tribalei, e spesso neanche censiti, di cui il mondo nulla sa, confinati in un’apartheid di comodo. Basti pensare che in gita scolastica i bimbi di quei villaggi, sono accompagnati a vedere – per la prima volta nella loro vita – la città con le sue… case di mattoni! Stiamo parlando delle persone raggiunte da “Please Sound” nelle Kalvarayan Hills, vasta zona montuosa a sud ovest di Chennai (ex Madras) nel Tamil Nadu, dove le comunità tribali sono costituite da 81.000 persone, distribuite in 165 villaggi. Hanno ricevuto la loro “libertà”, o meglio il riconoscimento legale della loro esistenza nel 1976 da parte di Indira Gandhi, da alcuni definita la “golden woman”, mentre i successori devono ancora assicurare i servizi essenziali. Un’indagine dell’Economist riporta che nel 2015 l’India ha dedicato alla spesa sanitaria solo l’1% del pil, (meno della Cina) aggiungendo che qui c’è più fame che in Africa; inoltre ha il primato mondiale della mortalità infantile. Nelle Kalvarayan per i più “benestanti” la casa è una capanna di fango coperta di foglie di palma, le strade sono assenti, l’energia elettrica, quando c’è, è fornita a ore. Giuseppina ha visto dei bambini bere l’acqua dei fiumi, in cui scaricano i liquami, e quella usata nei villaggi è senza depurazione.
Qui l’acqua è l’unica ricchezza: irriga i pochi campi di riso che forniscono la base alimentare a questa gente, continuamente minacciata nella propria salute, con i bambini tutti sottopeso e con ridottissima struttura ossea e muscolare. La malnutrizione cronica e lo sfruttamento sono piaghe terribili. Ai 91 bambini sostenuti da “Please Sound”, l’onlus maceratese, con le ado-zioni a distanza, (15 aspettano ancora chi voglia aiutarli a crescere!) si danno cibo, istruzione, abbigliamento e cure essenziali. Alle donne, con la formazione sartoriale, si sta dando un’opportunità di reddito per uscire dall’atavica arretratezza e dare alla famiglia qualcosa in più. Per maggio, grazie all’aiuto di chi contribuirà, si costruiranno, in 3 villaggi, centri di emancipazione della donna, perché queste sarte possano avviare tre self groups. “Please Sound” sogna di costruire il centro, e di certo fornirà le macchine e pagherà, inizialmente, il tutor che dovrà metterle in contatto con le industrie di import-export di Pondicherry (ex colonia francese) e Chennay. Nel mese di gennaio 2016 si è avviata la costruzione di una Guest House (la Casa della Misericordia) con un dignitoso ambulatorio medico, da adibire all’accoglienza di volontari che vorranno portare sollievo a questo popolo, sempre grato. Ci sarà posto per chiunque tutto l’anno: basterà contattare l’organizzazione. Per i bambini è stato avviato il progetto “Non solo riso” per fornire una migliore e più varia alimentazione. Si vogliono moltiplicare banani, palme da cocco, mango, papaya, oltre a ortaggi; si vogliono costruire pollai per polli e tacchini e stalle per capre e mucche; intanto si opererà per diffondere conoscenze agronomiche e zootecniche di base ai ragazzi più grandi. Sono aiuti essenziali affinché la gente non migri verso la città, dove sarebbe sfruttata e costretta negli slums, bisogna conservare questo ambiente naturale, sano e ricco di valori, dove l’aria è salubre, la vegetazione è lussureggiante, nulla è stato guastato dal presunto progresso, e la sua gente, avvezza al sacrificio, laboriosa e ospitale ha una straordinaria eredità di tradizioni. Gli abitanti dei villaggi sono solidali, dividono con gli altri quanto ricevono… Si direbbe che non abbiano il senso dell’Io e dell’individualismo, per anteporre la dimensione comunitaria-tribale. Chiunque voglia frasi fratello di un popolo che aspetta e non chiede, può contribuire come vuole, donando e ricevendo in cambio quei beni che servono a rendere la nostra esperienza più ricca e cordiale.
Per donazioni o contatti scrivere a: ottorinik@libero.it Il sito Internet dell’associazione è: http://pleasesound.imind.it .