L’indiscusso successo della conferenza di presentazione dell’ultimo libro del Prof. Carnevale, “Il Piceno da Carlo Magno a Enrico I” (il secondo scritto a quattro mani con Domenico Antognozzi) l’attenzione della stampa locale, e la successiva intervista di RAI 3 agli Autori, hanno ravvivato l’attenzione sull’importante scoperta dell’Aquisgrana Picena a San Claudio.
Il Centro Studi è orgoglioso di aver collaborato alla scoperta delle ultime novità sul piano della ricerca storica dell’Alto Medioevo.
È un forte dispiacere però costatare che non siano proseguite le indagini archeologiche, sulla scia dei risultati ottenuti con l’ispezione effettuata con il georadar all’interno della chiesa di San Claudio. Queste ricerche avevano lo scopo di verificare scientificamente le notizie che circolano oralmente nel territorio a proposito della cosiddetta “mummia di San Claudio”: i rilievi hanno confermato l’esistenza dei resti ossei già trovati davanti all’altare nel corso dei lavori nel 1926 e, secondo le indicazione dei testimoni oculari del lontano rinvenimento, riseppelliti all’interno della chiesa sul suo lato destro.
Un’altra voce popolare indica l’esistenza di un porto canale nell’area di San Claudio: il ritrovamento casuale di una “fornace”, avvenuto nel corso dei lavori di posa di una condotta fognante, proprio a ridosso del porto, fornisce una potenziale conferma di questa antica struttura.
Ad esempio, vale la pena evidenziare la notizia, riportata dal prof. Enzo Mancini nel suo libro “Aquisgrana Restituta”, del ritrovamento delle zanne di un elefante, durante lo scavo di un pozzo nelle vicinanze della chiesa. Altre voci riferiscono la presenza di una tomba, adiacente ad un’abside nella parte posteriore della chiesa: si parla della presenza, al suo interno, di un corpo con la relativa armatura.
Un accertamento delle tante informazioni, che da anni girano in zona, in questo momento è decisamente importante e delle indagini strumentali potrebbero offrire un semplice ed immediato riscontro. Il Centro Studi San Claudio, quindi, ottenute le necessarie autorizzazioni, intende effettuare opportune verifiche strumentali nei punti già da tempo popolarmente conosciuti. Verifiche che offriranno un ulteriore contributo a chiarire definitivamente la storia della nostra amata terra.