La riscoperta di Sante Monachesi, artista maceratese

Forme e colori essenziali, sperimentazione, libertà. Questa è l’arte di Sante Monachesi, in mostra da oggi fino al 16 maggio negli spazi della galleria Gabamc dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, in piazza Vittorio Veneto. L’inaugurazione della retrospettiva questo pomeriggio è stata anche l’occasione di ricordare un grande artista che ha portato Macerata nel cuore e nel mondo. Dopo la lezione alle 16 sull’arte di Monachesi in aula Svoboda, tenuta dal maestro Nicola Maria Martino (assistente e allievo di Monachesi), alle 18 è stata Paola Taddei, direttrice dell’Abam, a fare gli onori di casa insieme con le autorità, ricordando che «Monachesi è partito da Macerata per poi diventare un grande artista internazionale». Con lei anche i curatori Antonello Tolve e Marianne Wild, soddisfatta per una retrospettiva «che aspettavo di realizzare da due anni – racconta Wild – Ho avuto il privilegio di conoscere Monachesi. Con lui io, mio marito e i miei figli avevamo un rapporto di grande amicizia. Era un uomo imprevedibile e generoso che ancora porto nel cuore. Volevo che a Macerata soprattutto i giovani potessero riscoprirlo». Perché Monachesi, come hanno notato anche gli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Macerata, non si studia nei libri. «Questo perché è sempre stato un uomo libero – ha continuato Wild – Si inimicava tutti quelli che erano schierati con il partito comunista, a partire da Giulio Carlo Argan di cui fece un “Ritratto escremenziale”. Gli hanno fatto un torto estromettendolo dai libri e ora è tempo di rendergli giustizia». E così Macerata parte alla riscoperta di un’artista del passato della città, ma le cui opere ancora oggi guardano al futuro, come racconta la sorella Donatella Monachesi, che ha coordinato la retrospettiva insieme a Nicola Maria Martino e a Silvio Pasquarelli: «Monachesi è sempre “domani” e Macerata è sempre la sua città – dice Donatella Monachesi – Questa retrospettiva è un percorso che dimostra come fosse un artista unico, sempre alla ricerca delle forma e dei colori essenziali ma con una grande curiosità per il futuro, soprattutto per l’uso dei materiali». Dagli “Allumini a luce mobile” fino ai perspex, «abbiamo qui un patrimonio straordinario – ha detto il sindaco di Macerata Romano Carancini – E’ una soddisfazione riscoprire Monachesi».

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