Biologico

Vorrei  fare memoria della parola biologico oggi ripetuta talmente tanto volentieri da essere, a mio modesto parere, eccessiva e non sempre coerente. Il termine si riferisce a tutto ciò che la natura offre senza ricorrere a materiali chimici come pesticidi, conservanti, insetticidi, diserbanti e altro. Mi permetto, in merito, di illustrare due esempi: un primo che riguarda il regno vegetale e un secondo, quello animale, alla luce delle  mie modeste conoscenze per le quali accetto qualsiasi eventuale critica e obiezione. Dunque iniziamo con il mondo vegetale: chi non ha avuto modo di vedere delle serre? Sono costruzioni metalliche, in genere con copertura di teli di plastica, a volte munite anche di riscaldamento. L’utilizzo delle serre è molteplice. Una tra le  principali a cui mi riferisco in particolare, è quella tendente a ottenere vegetali di largo consumo, come zucchine, fragole, sedani e altro. Tutte le serre hanno un denominatore comune da rispettare: ottenere prodotti non sempre reperibili, meglio ancora se fuori stagione. Il motivo è intuibile. E qui entriamo nell’intimo della produzione. Queste serre sono munite spesso di cassoni contenenti un misto di sabbia, torba, terriccio, studiate con intelligenza allo scopo, attraversate da tubazioni in cui vengono immesse soluzioni liquide nutritive idroponiche, calcolate, bisogna riconoscerlo, alla perfezione. Si controlla tutto : la luce, il calore necessario per la fioritura, l’allegagione dei fiori e quella necessaria alla maturazione del frutto. Non mancano cure alternative, qualora si rendano necessarie, per combattere insetti dall’apparato boccale masticatore, lambente e succhiatore, così come ogni forma di presenza di crittogame e forme funginee: tutte strategie che rispondono allo scopo per il quale si è costruita la serra. Mi limito a descrivere soltanto questo, per chiedermi se tutto ciò può essere accettato come biologico. Mi si dica pure che sono un retrogrado, un ignorante delle pregevoli innovazioni ma non accetto che si manchi di rispetto alle leggi perfette e incantevoli della Natura. Le colture dobbiamo affidarle tutte a madre Terra, alla luce, al sole, alla pioggia, al freddo, al gelo. Perfino alle stagioni capricciose. La serra ci offre un prodotto esteriormente bellissimo e perfetto: provate a metterlo in bocca e a paragonarlo con una analoga offerta del ciclo naturale… D’altra parte è pur vero che alcuni interventi sono eccezionalmente necessari, quando, per esempio, alcune stagioni avverse compromettono i raccolti: inverni senza neve, quando il grano si trova allo scoperto e la funzione osmotica può essere danneggiata dal freddo eccessivo rendendo necessaria una o più concimazione nitrica azotata.

p 10 allevamento biologico

Ora il mondo animale: chi di noi non riconosce nell’uovo di gallina un importante alimento? Tutti. Ebbene esso proviene da allevamenti particolari. Visitate uno di questi per credere. Troverete cinque  galline chiuse in gabbie metalliche della dimensione di circa cm. 70×70 che vengono alimentate da mangimi scorrevoli in una tramoggia, accessibile esternamente, da parte delle  galline stesse,  con vicino un flusso d’acqua. Di notte spesso vengono illuminate. Tutte le gabbie sono inclinate da un lato in modo da raccogliere agevolmente l’uovo. Il mangime contiene, per lo scopo, tutto ciò che serve a fabbricare le uova: cereali di vario tipo, carbonato di calcio per il guscio, vari antibiotici per le insorgenti malattie, disinfettanti, e altri innumerevoli ingredienti di vario tipo stimolanti una maggiore produzione, compreso anche un colorante rosso per il tuorlo. Queste galline, fin dalla nascita, non hanno mai visto un filo d’erba né assaggiato un bruco o un insetto di cui sono ghiotte. Osservate una gallina libera a pascolo, come si muove, come sceglie il suo vegetale, come ingoia piccoli sassi che il suo stomaco è capace di sciogliere per formare il guscio, sembrano alcune volte perfino allegre quando hanno un loro galletto che le protegge. Nell’uovo proveniente dalle gabbie si troveranno anche residui di componenti come antibiotici e nitroforani. Siamo alle solite: il confronto fra l’artificiale e il naturale non può reggere. Non a caso l’emerito oncologo Veronesi è diventato vegetariano a km. zero. Giudicatemi come volete. La natura va capita e assecondata con grande rispetto. Mai sostituita.

 

 

 

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