Racconto un po’ di me

 Come percorso scolastico ho conseguito il diploma magistrale frequentando per 7 anni un Istituto Salesiano, molto rinomato per il suo isolamento dal mondo esterno (per la felicità di mio padre, meno per la mia che desideravo il Liceo Classico) e per la dedizione allo studio. Il testo di letteratura italiana era il De Santis, le professoresse Suore Salesiane. L’istituto comprendeva un’ala speciale dove abitavano le novizie e future suore, con le quali ci vedevamo solo in chiesa per le funzioni religiose. La ricreazione o svago consisteva in chiacchierate e vari tipi di giochi, che si svolgevano all’aperto nell’enorme cortile-giardino del collegio. Quando pioveva, ci radunavamo nei saloni-biblioteca; ogni tanto avevamo dei seminari per gli esercizi spirituali. Poiché studiavo pianoforte, nel pome-riggio avevo un’ora di musica: rigorosamente esercizi e classica! E così, per variare la monotonia e creare un diversivo, con altre 4 collegiali più affiatate, avemmo l’idea d’inventare un giornale! Consisteva in un foglio ove ciascuna di noi cinque scriveva qualcosa: racconti, vignette, enigmistica, poesie… Avevamo stabilito dei ruoli con relativi nomi inventati. Scrivevamo le copie noi stesse e di nascosto, sottraendo tempo allo studio; il tutto veniva poi celato tra i libri di scuola! Durò poco! Una incursione di controllo delle assistenti-suore scoprì tutto! Fummo tutte identificate e non ricordo perché ma fui io l’unica a subire il “rito abbreviato”: espulsa 8 giorni dal collegio, nonostante le proteste e la solidarietà delle altre quattro compagne dell’avventura… editoriale, che si dichiaravano “colpevoli” quanto me! Era stato un gioco sano, spiritoso e intelligente, che ci aveva regalato tanta gioia e complicità. E il profitto dello studio assolutamente non era stato intaccato! Oltre al diploma di insegnante, superai anche l’esame con la Curia per conseguire il Diploma di Religione e dopo tre mesi sostenni l’esame per l’ammissione al Magistero per la Facoltà di Filosofia (era a numero chiuso): arrivai settima nella graduatoria e quindi fui ammessa. La ricchezza intellettuale di chi scrive non è tramata solo dal contenuto delle letture o dalla fantasia, ma anche dalle esperienze vissute, che arricchiscono la mente già predisposta ad assorbire e moltiplicare l’interesse e la curiosità del sapere, frutto anche del mio peregrinare dalla “Tergeste” asburgica e incantevolmente liberty alla Trinacria, con il suo dominante comignolo del Mongibello (dovuto alla fucina di Efesto?) i cui fianchi scendono degradando sino a raggiungere i non molto lontani “Ciclopi” di Polifemo, nel mare e il ricco barocco, che testimonia il lustro del passato! Ho frequentato già negli anni ‘50, nei sabati pomeriggio e sera, il salotto letterario a Catania, del cugino di mio padre, a quel tempo cattedratico dell’Università di Bologna come critico d’arte e scrittore, menzionato anche nel Dizionario Enciclopedico Treccani. In questo mio peregrinare ho sicuramente appreso molto ma ho conosciuto anche tante tante ingiuste amarezze, evitabili, che comunque hanno forgiato il mio spirito: per aspera ad astra.

 

Fiori Silvestri

di Fulvia Foti

 

Profumi fruttati

e colori sfumati

rallegrano

l’uniformità verdastra

dei prati.

 

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