“C’era una volta Terezin, e speriamo non ci sia mai più”

I corsi di teatro che hanno dato vita al progetto DIALETTIAMOCI PRIMAVERA, giunto alla terza annualità, hanno rispettato rigorosamente le consegne iniziali e quest’anno, venerdì prossimo 29 gennaio, già si vedranno i frutti. Lo spettacolo della classe terza A di Caldarola, giunto prima del tempo al traguardo (gli altri andranno in scena a maggio) tratterà un tema molto delicato e molto difficile: la Shoah.

Un tema anche molto vicino però ai ragazzi medesimi, attori, scrittori, cantanti, artisti a tutto campo insomma, in questo spettacolo che li avvicina, per età, agli sfortunati bambini, quindicimila, che vennero internati nel campo di Terezin, in Cecoslovacchia. La storia ci racconta che nel 1941 l’intera cittadina ceca di Terezin, nata a fine ‘700 come città fortezza, venne destinata dalla Gestapo a ghetto, diventando un vero e proprio campo di concentramento con funzione di smistamento e transito per gli ebrei destinati ad Auschwitz: sono transitati a Terezin più di 140.000 ebrei, di cui 15mila bambini.

ManifestoCaldarola2016

Lo spettacolo, nel teatro di Caldarola, si terrà venerdì 29 gennaio ed avrà due sedute: alle 11.15 per le scuole (saranno presenti tutti i ragazzi dell’Istituto comprensivo DE MAGISTRIS oltre a due classi terze dell’Istituto STRAMPELLI di Castelraimondo in quanto anche una di esse impegnata in un progetto analogo, promosso dalla compagnia Valenti) e alle 21.00 per tutti. Ingresso libero e gratuito.

“Un lavoro straordinario – commenta l’operatore teatrale e regista Francesco Facciolli – che ha visto i ragazzi coinvolti fortemente nei testi scritti, nelle riprese con telecamera, nelle luci, nel montaggio, nella rielaborazione delle poesie dei loro coetanei internati a Berezin, nell’opera lirica per voci bianche Brundibar, un’opera per bambini del compositore cèco ebreo Hans Krása, originariamente rappresentata dai bambini del Campo di concentramento. Oltre alla classe 3° anche la seconda A sarà impegnata nel canto, diretta dal prof. Fabio Tiberi. Insomma, un’esperienza veramente eccezionale, anche per l’attenzione dei ragazzi verso una sorte che colpì ragazzini coetanei, e quindi decisamente un’opera molto molto partecipata che conclude degnamente il percorso triennale”.

Insieme a Francesco Facciolli anche la prof.ssa Daniela Ferramondo che ha accompagnato i ragazzi per tutti e tre gli anni dell’esperienza e Scilla Sticchi come operatrice teatrale e aiuto regia.

“Prendere in esame Terezin era un’idea che avevamo in testa da qualche anno – commenta la dirigente Fabiola Scagnetti – ma non sapevamo mai come gestirla, essendo una materia veramente delicata e difficile. La presenza dell’operatore e regista Facciolli ci ha consentito di trovare il modo di realizzare l’idea con un progetto teatrale, di poter rielaborare gli argomenti e di poter coinvolgere i ragazzi in modo positivo. Sono veramente molto contenta e soddisfatta per questa difficile impresa che, spero, diventerà anche una bella ed apprezzata pièce teatrale destinata a sensibilizzare le persone su un tema terribile come la shoah”.

L’iniziativa è sostenuta dalle amministrazioni comunali dei 5Comuni e dall’Unione Montana Monti Azzurri e patrocinata dalla Uilt. La compagnia teatrale Valenti ha garantito l’organizzazione del progetto.

 

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