Ho sempre scritto, da quando mi sono reso conto del fatto, che la mistificazione della storia “germanizzata” dell’alto medioevo fosse una esigenza della ragion di stato Bismarkiana, demandata a una “centralona” marca MGH che produsse delle ‘emissioni’ inquinanti ma truccate per buone, più o meno come per le auto del popolo. Capire queste ragioni è significato per me sentirmi sulla giusta strada e sono andato avanti a proporre le mie tesi anziché demonizzare quelle degli altri. Rovistando nel marenero del web mi è saltato agli occhi il “paper” di una conferenza a Toronto nel 2005 intitolato: Anomalous eras-Best evidence- The invented Middle Ages.
www.bearfabrique.org/Catastrophism/illig_paper.htm (visita del 4-11-2015)
L’incipit era serio come l’organizzazione della conferenza e diceva: La tesi del “Medioevo Inventato” ha quasi fatto andare di testa il mondo germanofono… l’intervento era a firma di Heribert Illig, un tedesco di Germania e ciò era ai miei occhi ancora più stupefacente. Ho letto tutto il paper per rendermi conto che qualcuno mi aveva già accennato alle tesi di questo storico, ma mal presentate le avevo giudicate prive di interesse. In sintesi la tesi di Illig rappresenta l’estrema conseguenza di una serie assolutamente corretta di considerazioni sull’alto medioevo come presentato al mondo dagli storici germanici ottocenteschi: il personaggio Carlomagno e la sua epoca sono frutto di pura invenzione perciò il lasso di tempo nel quale si vuole sia vissuto l’imperatore è in realtà un tempo inventato e aggiunto a quelli astronomici. In altre parole il medioevo carolingio non è mai esistito e gli storici, avendo fatto errori nelle valutazioni dei tempi astronomici assegnati agli eventi storici, hanno inventato altre storie per riempire i “buchi” delle “sovra datazioni”. Non entro nel merito di questa tesi, che questo storico ha sviluppato supportato da complessi studi matematici, ciò che è evidente è la situazione quasi tragicomica di chi si accorge di aver studiato storie farlocche e non riesce a spiegarsi come e perché… è veramente quite a stir .Il ricercatore espone analisi corrette e rigorose (vi rimando al suo paper per le constatazioni dirette) sui fattori che rendono inventata la storia dell’alto medioevo germanico. Spiega come sia impossibile che i Carolingi non abbiano lasciato tracce fisiche dei loro palazzi e monasteri, che le pochissime cose esistenti, come a esempio la “cappella palatina”, non siano riconducibili all’età carolingia e che il personaggio Carlomagno è così gonfiato da essere tutto e il contrario di tutto, quindi inventato. Personalmente non sono dispiaciuto che qualcun altro abbia osato contrare l’MGH, se il dr. Illig venisse dalle parti nostre forse quei palazzi e quei monasteri che lui legge sui documenti coi toponimi farlocchi e perciò non vede sul territorio, li potrebbe palpare e ammirare, statua di Carlomagno compresa. Fra la sua vicenda e la mia vedo una strana specularità: lui non trova niente in Germania e ne deduce una storia inventata, quelle cose io le vedo nelle Marche, sono migliaia di tonnellate di pietra lavorata, non falsificabili come un documento, ma la storia ne sposta semplicemente la datazione tutte oltre l’età carolingia perché se dovevano essere in Germania qui non possono stare, in una terra che è Rückzusgebiet (nella nostra lingua «retroguardia culturale») aprendo un altro paradosso storico, ovvero una bellissima regione inabitata e malsana. Come è strano il mondo! Trascrivo la tragica conclusione della conferenza di questo autore: It need to be emphasized: archaeological finds are almost never forged, because nobody secretly puts a foundation in the ground to pretend an old building existed. On the other hand, the number of forged documents is constantly growing. With each new investigation new forgeries are discovered. The number of genuine documents diminishes all the time….If this trend continue, Medieval studies, an important branch of the historical sciences that puts its trust almost entirely in documents, will soon have lost its reason to exist… Deve essere sottolineato: I ritrovamenti archeologici non sono mai falsificati, perché nessuno segretamente mette una fondamenta nel terreno per pretendere che sia esistito un antico edificio. D’altra parte il numero di documenti falsificati cresce costantemente. Con ogni nuova ricerca si scoprono nuove falsificazioni. Il numero di documenti genuini diminuisce di continuo. Se l’andamento prosegue, gli studi Medievali, una branca importante delle scienze storiche che pone la sua credibilità quasi completamente nei documenti, perderà presto la sua ragione di esistere. Cosa posso aggiungere? Amen.