Se qualcuno riuscisse a spiegarci l’utilità di questo modestissimo spartitraffico gliene saremmo davvero grati. Certo è che, se avessero invece disegnato due belle righe bianche parallele e uno stop il traffico si sarebbe spartito egualmente e senza danni, salvo imprevisti quanto imprevedibili incidenti. Fatto sta che, messo lì in mezzo alla strada, corto e solitario, pur tinteggiato in giallo e nero (i colori delle api che segnalano un pericoloso pungiglione) ha ben presto perduto il suo “pungiglione” che, si presume, sarebbe stato un segnale “co’ la freccia che dicìa de passà’ a destra” installato su di una palina tappa, andata ben presto vittima di un automobilista distratto che l’ha piegata e divelta.
Lo spartitraffico, così orfano del segnale, è rimasto praticamente invisibile a tutti coloro che guidano l’auto senza indossare gli occhiali a raggi x e porta tutti i segni dei distratti che lo hanno cavalcato: lunghi graffi sul cemento, testimoni di coppe dell’olio spaccate e di marmitte divenute un po’ più… rombanti. Se la categoria degli automobilisti protesta, ce n’è un’altra che accende ceri alla Madonna della Misericordia: sono i meccanici che in tempi di magra, per la recessione economica in atto da troppo tempo, hanno di che lavorare.
Foto G. Domenella