Contro la svendita ai privati del servizio idrico
Il fenomeno delle privatizzazioni dei beni pubblici in Italia e nel mondo ci insegna che queste si risolvono sempre con una fregatura per i Cittadini, col peggioramento della qualità dei servizi, l’aumento dei prezzi, danni economici e sociali a breve e soprattutto a lungo termine.
Ci stanno riprovando ancora sull’acqua, un bene sempre più prezioso, fondamentale per la vita di una Comunità, uno degli ultimi gioielli pubblici rimasti, che invece una parte precisa della classe politica vuole lasciar depredare ai loro amici.
Nella nostra Regione – in completa controtendenza con la volontà dei Cittadini espressa nel referendum del 2011 – non solo non sono state mai avviate procedure di ripubblicizzazione della gestione, ma negli ultimi mesi si è constatata un’accelerazione verso la svendita ai privati della gestione del servizio idrico. Come? Con l’accorpamento degli ATO a livello regionale, per preparare un bel pacchetto appetibile per le grandi multiutility: sicuramente HERA SpA, forse addirittura ACEA.
Ibridi giuridici, società che vivono tra le nebbie degli intrecci tra diritto pubblico e diritto privato e azionariati misti – con molti fondi stranieri – ma l’obiettivo è sempre lo stesso: togliere agli Enti locali i beni più preziosi.
Per questo motivo, per difendere la volontà dei Cittadini italiani espressa nei referendum, per difendere un bene pubblico che deve essere patrimonio delle comunità locali e non gestito nella logica del profitto, il Movimento 5 Stelle si schiera con fermezza a difesa della gestione pubblica del servizio idrico, con un’operazione che coinvolge i portavoce in tutte le istituzioni, dal Parlamento ai Consigli Regionali e Comunali. L’acqua è una delle 5 Stelle ed è il primo punto della “Carta di Firenze” il documento alla base dell’azione politica del Movimento 5 Stelle, datata 8 Marzo 2009. L’acqua pubblica è uno dei temi centrali per il Movimento e lo pervade a tutti i livelli.
In Parlamento è in discussione in Commissione una proposta di legge, presentata da un intergruppo “Acqua Bene Comune” di cui fanno parte anche esponenti della maggioranza e prima firmataria la nostra portavoce Federica Daga, intitolata : “Princìpi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico, nonché delega al Governo per l’adozione di tributi destinati al suo finanziamento”, che ripresenta la proposta dei Movimenti Acqua Bene Comune del 2007.
Nelle Marche, presenteremo in Consiglio Regionale una prima mozione contro l’art. 7 del cosiddetto “Sblocca-Italia”, che favorisce di fatto i progetti delle grandi multiutility, e una seconda per eliminare l’odiosa pratica dei “distacchi”, assicurando viceversa l’erogazione minima dei 50 litri/giorno necessari a ogni persona per l’igiene personale e l’uso potabile.
Nei Consigli Comunali presenteremo invece mozioni e delibere, a seconda delle varie situazioni di gestione in cui ogni comune si trova:
per modificare gli statuti dei Comuni, e inserire i principi di acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico di non rilevanza economica; per modificare dove possibile la natura degli Enti che gestiscono l’acqua, da società per azioni (diritto privato) ad enti consortili di diritto pubblico; contro i distacchi, per ripristinare immediatamente i distacchi in essere e per garantire in ogni caso almeno 50 litri giornalieri a persona.
Attraverso queste azioni in tutte le istituzioni in cui siamo presenti vogliamo invertire la rotta – contraria al volere e agli interessi dei Cittadini – che il governo sta seguendo, che la Regione Marche e il governatore Ceriscioli sembrano recepire e sposare, e che i Comuni – se isolati – non possono contrastare.
A loro non interessa la volontà e il futuro dei Cittadini, noi invece vogliamo difenderli.
Invitiamo pertanto anche le altre forze politiche a ripensare le loro azioni, e ad aderire a questi documenti, anche copiandoceli se vorranno, soprattutto nei Comuni dove non siamo presenti. Solo lavorando in rete riusciremo a contrastare il criminale disegno di svendita dei servizi pubblici locali perpetrato dal governo nazionale e regionale.
Il M5S ancora una volta propone azioni serie e concrete a difesa dei beni pubblici, il tesoro da cui far ripartire il nostro Paese, che gli altri partiti vogliono svendere.
M5S Agugliano
M5S Ancona
M5S Ascoli Piceno
M5S Civitanova Marche
M5S Fabriano
M5S Fano
M5S Fermo
M5S Filottrano
M5S Folignano
M5S Gabicce
M5S Grottammare
M5S Jesi
M5S Macerata
M5S Maiolati Spontini
M5S Matelica
M5S Montecarotto
M5S Montegranaro
M5S Montelabbate
M5S Montemarciano
M5S Monte San Giusto
M5S Monte Urano
M5S Offida
M5S Osimo
M5S Pesaro
M5S Polverigi
M5S Porto Recanati
M5S Porto Sant’Elpidio
M5S Potenza Picena
M5S Recanati
M5S Saltara
M5S San Benedetto del Tronto
M5S San Costanzo
M5S Senigallia
M5S Spinetoli
M5S Tavullia
M5S Urbino
M5S Vallefoglia
M5S Marche (Consiglieri Regionali)
Portavoce marchigiani in Parlamento