Cagliostro

di Lucio Del Gobbo

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Ha avuto pieno successo la mostra di Claudio Staffolani (in arte Cagliostro) tenutasi nel cellarium dell’Abbadia di Fiastra su iniziativa e cura di Daniele Taddei e la presentazione critica di David Miliozzi; un folto pubblico ha seguito con interesse la sua presentazione e persino il Comune di Gualtieri (patria di Ligabue) ha voluto unirsi al Comune di Urbisaglia e ad altri Enti nel patrocinarla. La passione e la foga di esprimere fanno di ogni mostra di Cagliostro un’antologica; la sua energia e il suo entusiasmo si manifestano anche attraverso la quantità delle opere. E colpisce la coerenza con cui un determinato tema o risultato artistico venga da lui perseguito e reso significante. Ci sono sempre un filo conduttore e una ragione che legano e disciplinano il tutto. Questa mostra sugli animali ispirata a Ligabue a 50 anni dalla sua scomparsa, al di là della cabala costituita dal numero 50 riferito alla stessa età di SONY DSCCagliostro e al formato delle opere realizzate, rivela anche quanta osservazione vi sia a monte della sua pittura. Vi si individua infatti una conoscenza del mondo animale che è frutto di un’appassionata attenzione naturalistica (l’ambiente dell’Abbadia di Fiastra in cui vive l’artista è il luogo di osservazione ideale e anche la dimora più opportuna per proporre la mostra. Osservando e rappresentando gli animali Cagliostro intravede possibilità di analisi che riguardano l’uomo, l’innato istinto alla sopraffazione, l’egoismo e una irrefrenabile violenza; come in tanta favolistica antica, da Esopo a Fedro e a La Fontaine, ne trae insegnamenti e sentenze: lì, a differenza che nel mondo animale non c’è l’istinto naturale che giustifica e assolve, ma un libero arbitrio e una morale che definiscono colpe o virtù. Trovo sbagliato definire Cagliostro semplicemente un naif; c’è troppo pensiero e calcolo nella sua pittura, anche se a motivare una classificazione simile concorrerebbero la disinibita libertà espressiva e una rara spontaneità di raffigurazione. Da notare infine come in ogni iniziativa di Cagliostro emergano la sua generosità e l’assenza assoluta di interessi venali. Anche in questo caso il fine è solo altruistico: il ricavato della vendita delle opere, esaurite la sera stessa della presenta-zione, è tutto devoluto alla ricerca per la AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica): 50 euro il prezzo di vendita, e tutto quadra!

 

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