A 91 anni è morto
l’artista Ubaldo Sancricca
Si è spento nel suo letto, domenica 29 marzo, Ubaldo Sancricca, 91 anni, celebre pittore, poeta e ceramista marchigiano, che ha dedicato gran parte della vita alla carriera artistica. Il funerale è stato celebrato martedì 31 marzo alla parrocchia Santa Madre di Dio, con accompagnamento di violino. Ne hanno dato triste annuncio, i figli Bianca Maria e Piero, i nipoti Matteo e Alessio, molto legati a lui, la sorella Ebe, la moglie Norma. Era un uomo forte, che non si é mai arreso, nato per la famiglia, estroverso, molto intelligente, e anche un po’ stravagante, non poteva essere niente altro che un artista. Nato a San Ginesio, è vissuto a Macerata, il suo nome d’arte era Gines, è stato un autodidatta, ha partecipato a diversi concorsi letterari e artistici, ottenendo molti e prestigiosi riconoscimenti, come i premi a S. Marino, Napoli, l’Oscar a Montecarlo, il premio “De Pisis”, la Quercia d’oro e ancora le mostre a Gualdo, Pesaro, Recanati, Sarnano, San Ginesio e Macerata. È presente anche nelle antologie “La press” e “Carello Editore”. Artisticamente parlando, vogliamo ricordarlo citando quanto ha scritto su di lui “Carello Editore”: Pittore e poeta di fertile ingegno profondo cui non manca una sottile vena romantica. Ubaldo Sancricca ci riconferma la personalità tutta propria con la sua poesia di ampio respiro nei versi fioriti dal pensiero e dal sentimento. La sua poesia, come scrisse l’antologia “Poeti a Tolentino”, è spia di ricerca, sul piano esistenziale, di una forza che leghi al di là di ogni barriera, gli uomini in una eterna comunione, in un canto d’amore e di onestà. Lo stile limpido e comunicativo si enuncia da queste due sue brevi poesie:
Fiducia
La vita è amore / se lotti e non credi / nell’amore vero / perdi il senso innato / della vita / vagherai nel buio / eternamente / perdendoti nelle / bassezze umane / ch’altro non ti daranno / che tristezza e noia.
L’angelo
Angelo mio: / ti penso, ti sogno sempre. / Ti vedo accanto a me / sei sempre presente. / M’accompagni ovunque / di giorno, di notte; / ne la fausta e ne la ria sorte / sei come una lanterna; / m’illumini per la via; / mi conduci per mano / mi sollevi pian piano. / Per ogni mia caduta / con la tua voce muta / m’additi per la dritta via!
Noi nipoti ricorderemo sempre quando alle mostre, fiero del tuo operato e di noi, ci chiamavi verso te e ci presentavi, stringendoci tra le tue enormi braccia, ai membri della Commissione o a qualcuno che avevi appena conosciuto, com’eri solito fare. L’essere socievole era sicuramente una tua qualità, e passavi di rado inosservato. Ti ricorderemo come una gran bella persona, che ci ha detto prima di lasciarci: “Angeli, voi siete degli angeli”. Tu sei il nostro angelo custode, che ci protegge da lassù e noi pregheremo per te.