di Fulvia Foti
Anche nella mia città gli gnocchi di patate sono spesso presenti nel menù e poiché i miei nonni materni gestivano un grazioso ristorante nel centro della città, ho avuto modo di conoscere e gustare piatti di tradizione carsolina, locale e antica. Gli gnocchi di prugne si usa prepararli verso il mese di settembre, quando maturano i frutti locali. Si procede come per gli gnocchi in genere, solo a differenza si devono formare, uno alla volta, degli gnocchi più grandi e rotondi da tenere nel palmo di una mano; con il dito pollice, poi, si procede a premere sullo gnocco per ottenere una cavità. A parte si saranno preparate delle prugne tagliate in modo da togliere il nocciolo e un vasetto di marmellata di prugne; a questo punto due pezzetti di prugne e un cucchiaino di marmellata vengono messi nella cavità dello gnocco, che poi verrà richiuso a forma di pallina. Mentre gli gnocchi si lessano si prepara in una padella del pane grattugiato rosolato nel burro, che sarà versato sugli gnocchi debitamente scolati dall’acqua di cottura; aggiungere un pizzico di cannella. È un piatto semidolce, gradevole che abbiniamo con vino Malvasia locale dal retrogusto delicato e amabile. Con poche varianti si ottengono anche degli ottimi strudel di prugne, che però vanno cotti al forno.