di Morena Oro
Ti regalo la mia paura, come un mazzo di margherite,
tienila in pugno finché non appassisce,
finché non s’affloscia sul gambo esile
e si dilegua nel tepore sconosciuto
delle tue mani gentili.
Ripiega tutto il cielo in un origamo,
ogni nuvola sarà levità che vibra
in questa distanza fatta d’incontro,
e le stelle ciniche resteranno a ridere, con noi.