Udc, il perché di una scelta

Mediazione per unire gli uomini di buona volontà

 massimo-pizzichini

Riceviamo e pubblichiamo.

“In un momento di estrema confusione, dove non si è più capaci di confronto, dove le scissioni dentro i grandi partiti e all’interno dei Movimenti generano altrettanti partiti e movimenti o liste civiche, il “Laboratorio Macerata”, che vede insieme tante anime e sensibilità, in realtà ha radici storiche, che sono dentro il “popolarismo”. Con questa coalizione abbiamo dato un grido forte per dire NO a qualsiasi forma di estremismo sia di destra che di sinistra. Oggi più di ieri c’è bisogno che le forze democratiche si ritrovino insieme, insieme per la città. Ora più che mai. L’Udc ha scelto la strada di essere nella coalizione di Centrosinistra per l’origine della sua storia di ex democristiani per essere ancora fermento e garanzia di sviluppo democratico contro ogni forma di radicalismo. Sembra assurdo che, dopo aver sperimentato e conosciuto i totalitarismi del Novecento, vi sia ancora chi continui a pensare che c’è solo un nemico e si tenda a dimenticare la nostra storia, fondata sulla libertà e sulla democrazia, dove la centralità è in una parola forte e alta: mediazione. Mediazione che non vuol dire compromesso ma capacità di unire “gli uomini di buona volontà” per il bene comune, in un confronto continuo, con grande capacità di ascolto e senza decisionismi autoritari o peggio ancora ideologici poiché il Novecento ha segnato anche il tramonto delle ideologie. Oggi, dentro una società complessa e “liquida”, pericolosamente individualista c’è bisogno ancora di più di confronto, di vie che camminino sui sentieri della pace e di razionalità perché “è il sonno della ragione che genera mostri”.

Pizzichini Massimo, Udc

 

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