Le proposte di riqualificazione
di Idea Macerata-Marche 2020
Riceviamo e pubblichiamo.
“Priorità della lista Idea Macerata-Marche 2020 è il confronto-ascolto avviato tra i cittadini su “La città che si vorrebbe”. In questo senso, l’incontro dei giorni scorsi con gli abitanti di Collevario è stato particolarmente proficuo, ricco di proposte e approfondimenti sulle criticità del quartiere e su problematiche rimaste irrisolte da anni che continuano a pregiudicare la qualità della vita dei residenti. Il tema centrale del disagio riguarda il progressivo degrado e il senso di abbandono del più popoloso quartiere di Macerata. Il dibattito ha evidenziato un peggioramento dell’igiene urbana complessiva (mancata disinfestazione e derattizzazione periodica, insufficiente cura del verde pubblico), una scarsa manutenzione stradale e dei marciapiedi, insufficiente illuminazione, crollo nella percezione della sicurezza con aumento del timore a uscire di casa la sera. In qualità di ex Consigliera di Quartiere, ricordo che quasi tutte le denunce inviate all’amministrazione uscente, ben documentate dalla stampa, sono rimaste quasi del tutto inascoltate. Oltre a tutto ciò permane la forte preoccupazione sull’annosa problematica del dissesto idrogeologico, che riemerge periodicamente con episodi di smottamenti più meno estesi e localizzati e che le amministrazioni competenti nulla hanno fatto per prevenire o riparare, continuando anzi ad approvare progetti di costruzione che aumentano i carichi sul terreno, favoriscono l’impermeabilizzazione del suolo e intensificano le volumetrie di un nucleo abitato già congestionato.
Fatto ancora più grave è il balletto intorno alle numerose perizie geologiche: quelle commissionate dagli enti pubblici, che dichiaravano quasi sempre l’esistenza di rischi idrogeologici, e quelle fatte dai privati che, al contrario, ne dichiaravano l’inesistenza e che alla fine sono prevalse. Sulla base di tali valutazioni, dunque, è stata autorizzata nel 2011 la costruzione di trenta alloggi distribuiti in due palazzine (oggi incompiute), una in via Verga e l’altra in Via Pavese, entrambe indicate in passato come aree a rischio sulle quali si sconsigliava ogni edificazione. Inoltre, è bene ricordare che la delibera in base alla quale si è resa possibile l’edificazione sull’area in questione (cancellando la precedente destinazione a verde pubblico) fu votata nel 2004 da tutta la maggioranza di centro-sinistra guidata da Meschini di cui facevano parte i rappresentanti di Città viva, il cui leader oggi si propone come oppositore dello stesso centro-sinistra guidato da Carancini.
Tuttavia, nel corso dell’incontro di Collevario, è stato anche illustrato il programma per l’avvio di un progetto condiviso e partecipato, finalizzato al recupero qualitativo del patrimonio edilizio e di riqualificazione urbanistica generale, mettendo al centro il miglioramento della qualità della vita di chi abita nel quartiere. Una delle proposte valutate positivamente, quella di concretizzare l’idea del “bosco urbano” di Collevario, estendendolo sino a comprendere il parco di Villa Lauri nell’ipotesi della realizzazione di un possibile percorso ciclo-pedonale.
Nel contempo è stato proposto il ripristino sia del campo polivalente situato presso la Chiesa Buon Pastore, sia del campo bocce che per anni è stato il punto di ritrovo degli abitanti del quartiere. Ulteriore e fondamentale questione quella dello scioglimento definitivo dell’annoso nodo gordiano del passaggio livello (la cui soluzione in sottopasso è ormai fortemente compromessa dai manufatti realizzati nelle sue immediate vicinanze), attraverso l’urgente realizzazione della bretella Mattei-Pieve.
Francesca Ciucci, Presidente Idea Macerata