Ceriscioli snobba il confronto sul biogas: pollice verso!

Le tre domande poste dai Comitati

ai candidati e le risposte

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Mercoledì 20 maggio ad Ancona presso la sala Anpi, si è svolta la conferenza stampa – confronto con i Candidati alla Presidenza della Regione Marche sui temi energia, ambiente, biogas. Erano presenti Acquaroli Francesco (CENTRODESTRA MARCHE), Maggi Giovanni (MOVIMENTO 5 STELLE), Mentrasti Edoardo (ALTRE MARCHE – SINISTRA UNITA) e Paola Giorgi delegata dal candidato Spacca Gianmario (LE MARCHE FORTI). Assente Ceriscioli Luca (MARCHE UNITE) che non ha ritenuto opportuno inviare neanche un delegato.  La conferenza stampa – confronto con i candidati alla presidenza della Regione, è stata organizzata da cittadini e comitati a tutela dell’ambiente e della salute, della libera attività economica e della proprietà privata. I numerosi comitati sono sorti per la mancanza di concertazione, di ascolto da parte del governo regionale. A partire dalla legge 3/2012, dove sono state escluse dalla Valutazione d’impatto Ambientale (VIA) quelle centrali sotto i 1000 kwe, si è voluto andare avanti nonostante l’impugnativa del Governo alla Legge Regionale 3/2012 e i ricorsi di tanti comitati e Sindaci vicini ai cittadini. L’entrata in funzione di molte delle centrali autorizzate si è rilevata fortemente impattante per il territorio con sversamenti di liquami, inquinamento delle acque, del suolo e per ultimo dell’aria con lo sforamento dei limiti di COT, (carbonio organico totale). Solo grazie all’inchiesta “Green Profit” è emerso un disegno criminoso che aveva come scopo quello di velocizzare il rilascio delle autorizzazioni, consentendo, a un ristretto gruppo di imprenditori, di beneficiare illecitamente degli incentivi. Quindici sono le persone indagate più un dirigente e due funzionari della Regione Marche. Oggi molte centrali, la cui autorizzazione è stata annullata dalla giustizia amministrativa, potranno addirittura ritornare in funzione per effetto della VIA postuma, con un semplice rinnovo dell’autorizzazione.

Le domande rivolte agli interlocutori candidati alla presidenza della Giunta Regione Marche sono state le seguenti:

1)      Parlando di energie rinnovabili, come intenderà svilupparLe considerando le peculiarità del territorio marchigiano?

2)      Come intende garantire la salute pubblica e la salvaguardia del territorio, rispetto alle problematiche in corso generate dal pesante impatto ambientale delle centrali a biogas/biomasse?

3)     Alla luce delle risposte fin ora date,  può essere una soluzione la VIA postuma in alcuni casi già concessa, oggetto di impugnativa davanti al giudice amministrativo, visto che la giurisprudenza nazionale ed europea non prevede la VIA ex-post, come intende risolvere i conflitti di interessi emersi per le centrali a biogas con autorizzazioni annullate e per quelle inquinanti, considerando le fidejussioni inadeguate, che fine faranno queste centrali e chi pagherà lo smantellamento?

 I candidati sono stati concordi nell’affermare come sia fondamentale il coinvolgimento dei singoli territori nelle decisioni in materia energetica e ambientale, cosa che non è stata fatta nel caso biogas ed energie rinnovabili in genere, dal governo uscente delle Marche. Ciò è stato evidenziato anche dall’Assessore regionale Giorgi, la quale ha riconosciuto gli errori commessi nel passato. Considerazioni sulla credibilità di tali affermazioni da parte della rappresentante della lista Marche2020 le lasciamo ai cittadini, comitati ed amministrazioni locali che hanno subito sulla loro pelle gli effetti di quella sciagurata politica . La totale mancanza di confronto invece del candidato Ceriscioli, assente ingiustificato, ci è sembrata inopportuna e irriguardosa dei comitati e dei cittadini visto che molti dei suoi sostenitori provengono dal governo regionale uscente. Acquaroli, Maggi e Mentrasti si sono detti contrari alla VIA postuma che rischia di condonare le centrali illegittime, mentre la Giorgi non si è pronunciata sulla legalità di tale procedura, facendo ricadere ancora una volta le loro responsabilità sul Governo centrale e sulla sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la L.R. 3/2012.

Cittadini e comitati a tutela dell’ambiente

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