Raccolti in strada, in piazza, sul web
Ricordi di scuola, 1958
Nella primavera del 1958 il liceo classico “G.Leopardi” di Macerata inaugurò la radio ricetrasmittente, affinché il preside, professor Giovanni Trepin, potesse dare le sue comunicazioni alle classi e viceversa. Fu organizzata una festa con la recita di una commedia di Goldoni e con il canto di un inno che Sara Ciccarelli, allora allieva di III liceo (ultimo anno), ha ritrovato tra le sue carte e che anche lei ha cantato, insieme con i compagni scelti per formare il coro.
Inno del liceo classico
Maschi
Giunti sì della vita alla soglia
con la mente al lavoro temprata
ed al bello ideale educata
e non per l’inutil gioir.
Femmine
Siam partiti fanciulli beati
i cimenti del duro sapere
affrontiamo col nostro volere
or compiuto è il nostro desir.
Tutti insieme
Noi del classico Liceo
siam vedette della Patria
il Grande Sommo Iddio
ci dia forza e gran virtù.
Femmine
Or fra i libri di Dante e d’Omero
al contatto dei classici antichi
rivivendo le età del passato
noi tempriamo dottrina e saper.
Maschi
Ma di tutte le età la più bella
ma di tutte le età la più cara
noi sentiam giovinezza nel petto
noi cantiam la gioia nel cuor.
Tutti insieme
Noi del classico Liceo
siam vedette della Patria
il Grande Sommo Iddio
ci dia forza e gran virtù.
Il distributore è salvo! Le persone bagnate…
Come avevamo anticipato, con la pioggia le persone sono rimaste fuori dalla pensilina mentre il distributore automatico sta ben riparato. Ahhh… ecco perché! Perché la ruggine non attacca le persone ma il distributore sì!
Decoro cittadino in centro
Tenera erbetta spontanea orna la base della chiesa di San Paolo in piazza della Libertà. Sarà anch’essa spettatrice del restaurato orologio del ‘500?
Decoro cittadino in periferia
A pezzi la scaletta che da via Cadorna porta ai Giardini Diaz, meta di mamme nonni e nipotini. Mai ‘na orda che ce se ‘nfrosciasse chidù de lu Cumune…
L’italiano è un popolo leggendario, si dibatte tra tasse ed ignoranza, pochi soldi per sbarcare il lunario, è stracotto e non ha più speranza.