Il progetto di Unicam: solo soldi per noccioline…

di Umberto Migliorelli

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“Alla scoperta dei tesori, la Regione finanzia la ricerca”. Questo annuncio, dato nella cronaca cittadina di un quotidiano, informa che la Regione, finalmente, nonostante la scarsità delle risorse che ha a disposizione, si impegna in concreto ad affrontare i problemi che, da sempre, chiedono di essere risolti nell’ambito archeologico del nostro territorio, predisponendo un finanziamento per la ricerca e l’indagine archeologica di alcuni siti della nostra provincia: tre anni di analisi e ricerche riguardanti un numeroso elenco di località. Ottima notizia! Poi, scorrendo il servizio corredato da una bella foto dell’Abbazia di San Claudio, devi purtroppo ridimensionare l’iniziale euforia, in quanto il tutto si riduce a poca cosa, quasi una burla: 50mila euro per finanziare ricerca, indagini, scavi di una infinità di insediamenti, incluse Villa Magna e Urbs Salvia. Una cifra che non basta neanche a predisporre una documentazione aerofotografica dei siti, o la compilazione di un progetto esecutivo, anche se si legge che questo è un primo step (un primo passo, in lingua italiana). Ben altro ci vuole! se l’intenzione è seria e c’è la volontà di far emergere le immense ricchezze custodite nel nostro territorio. Sono undici le città romane individuate, oltre le città medievali. Pertanto, invece di dare un obolo a tutti, varrebbe la pena, in attesa di tempi migliori, destinare le poche risorse a uno o due luoghi, a esempio Villa Magna, la più importante scoperta degli ultimi anni, allo scopo di mettere in sicurezza gli scavi, non essendo stato possibile il farlo per l’esaurimento delle risorse. Questa mia analisi critica sull’argomento è il risultato di esperienze concrete vissute negli interventi a Urbs Salvia e a Villa Magna, 2 dei siti più importanti citati nel servizio, nei quali ho svolto un ruolo significativo nella progettazione, nel coordinamento degli scavi e nelle ricerche protrattesi per cinque anni, dal 2004 al 2010. E’ da queste esperienze che nascono le mie perplessità in merito al così esiguo stanziamento regionale. A Urbs Salvia e a Villa Magna abbiamo operato con un contributo di Fondazione Carima di quasi un milione di euro, finanziamento che ha consentito di ottenere grandi e significativi risultati. Nonostante ciò, per l’esaurimento delle risorse, non siamo stati in grado di dare una risposta definita per Villa Magna, che ha mostrato una grande quantità d’indizi durante la conduzione di scavi e ricerche. Sono tanti e importanti i quesiti postici dalla fotogrammetria satellitare e aerea, dalla fotografia all’infrarosso termico e dai georadar. Le domande a cui non abbiamo potuto dare risposta si riferivano a indizi molto concreti: basiliche paleocristiane, terme romane, castello medievale di Villa Magna, necropoli picena, tempio di Ercole e, infine, l’ipotesi più suggestiva, villa imperiale. Supposizione, questa ultima, espressa dal’archeologo Mark Maier dell’Università di Barcellona. Conclusione: la Regione e l’Assessore Marcolini si attivino a reperire adeguate risorse atte a realizzare un programma così vasto e ambizioso come quello proposto, cioè moltiplicando per 50 la cifra messa a disposizione, per dare il giusto valore agli immensi depositi di risorse economiche e culturali della nostra provincia.

 

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