Guardate che posto: sembra fatto apposta!
Macerata nel tempo ha ammucchiato un sacco di priorità, a tutt’oggi inespresse. Una di queste riguarda una struttura a supporto dell’ospedale che, bersagliato dalla politica regionale, sta perdendo pezzi anno dopo anno. Magari se nel tempo la politica cittadina avesse saputo “spingere” in Regione ora non saremmo in queste condizioni, con un piano dell’ospedale semicostruito e dimenticato lì (chi ha buona memoria ricorda che tutto cominciò con il togliere il reparto intensivo di neonatologia infantile). Serve un eliporto? Pronto! Ecco qua sopra la superficie di atterraggio. Basterà darci una sistematina e sarà efficiente. Ora i soliti “maceratesi contro” diranno: “Ma questa non basta da sola, ci vuole anche un bel parcheggio che sia a servizio! Serve un parcheggio? Pronto!Eccolo qua sotto.
Proprio sotto la “nostra” elisuperficie, collegato a essa con una stradina di cento metri, c’è un bel parcheggio quasi sempre completamente inutilizzato (viene usato da chi va a prendere l’acqua di Serrapetrona che sgorga dalla cannella) servito dalla strada che da Passo di Treia sale a Macerata passando davanti all’Istituto Agrario. Come vedete il puzzle che va a comporre l’eliporto inizia a prendere una forma più compiuta: c’è la superficie e anche il parcheggio. Che volete di più? I soliti “maceratesi contro” (di pura razza autolesionista finanche masochista) a questo punto diranno: “Un eliporto va realizzato accanto a una struttura della Protezione Civile!” Ebbene, a questi incontentabili a priori, consigliamo di osservare la foto qui sotto: quello che vedere è il Cup, acronimo di Centro Unificato Provinciale di protezione Civile. In basso, sulla recinzione che divide il Cup dalla “nostra” elisuperficie, c’è persino un cancelletto per un accesso rapido e diretto!
Riassumendo abbiamo la superficie, abbiamo il parcheggio a servizio, abbiamo il Cup a 300 metri in linea d’aria, che manca ancora? Perbacco! Mancano i Pompieri che devono essere presenti al momento dell’atterraggio e della partenza degli elicotteri: due momenti di criticità. Ebbene, non ci crederete, ma quella struttura che vedete spuntare da dietro la cancellata in ferro posta alla fine della “nostra” elisuperficie è, nientepopòdimenoche… la caserma dei Vigili del Fuoco, affettuosamente chiamati Pompieri. Con un filo di voce l’ultimo dei contestatori si attacca alla pagliuzza e dice: “Manca la manica a vento!” Serve una manica a vento? E quella issata sul palo che sta alla destra della foto che è? La manica della maglia di lana di mia nonna? No, incredibile, è una manica a vento!