Raccolti in strada, in piazza, sul web
La monnezza tène vangu!
La trombetta – Quando ero bambina c’era già la raccolta “porta a porta”: Neno lu scupì, quanno passava, suonava la trombetta e quelli del palazzo che dovevano conferire i rifiuti scendevano con il secchio e li scaricavano nel contenitore itinerante. Tutto era molto organizzato, ma semplicemente, e in giro non si vedeva immondizia. Oggi, con la raccolta differenziata, con la nuova “porta a porta” e pure con i microchip, le isole ecologiche e quant’altro, tutto è molto disorganizzato, complicatamente, e in giro si vede tanta immondizia.
Anna Ortenzi
Il ringraziamento – Ringrazio il Comune di Macerata per la differenziata in atto che porta molti vantaggi, tipo: monnezza in casa che trabocca, monnezza in strada uso bella Napoli, camioncini della monnezza ovunque alle 10 del mattino che agevolano il traffico e, infine, aumento della tassa sulla monnezza. Grazie!
Leonardo V. da Fb
La raccolta a casa mia, II puntata – Come prumisso èccheme qua a raccontavve come è ghjta la rcòrda de lo zuzzo a casa mia. Pé’ prima cosa m’è toccato a ‘mparàmme a memoria tutti li tipi de monnezza ‘bbinati co’ quilli pallini colorati de lu famusu livrittu… e po’ adè ‘ngumingiato lo véllo! L’ummido su lu sacchittu jallittu pallidu l’agghjo duvuto fa’ a pizzitti picculi picculi (speciarmende le scorze de lu cucummiru…) e lu jornu dopo, quanno l’agghjo portatu via, so’ ghjta scolènno da la cucina a lu curridoju e po’ joppe le scale! Inzomma ho duvuto rpulì’ da per tutto! Quell’addra rcorda, immece, adè più facile perché agghjo scoperto che la plasteca è “plastica” e l’indifferenziata se pole chjamà anghi “raccolta dell’insicuro”, perché lì ce poli mette’ tutto quello che simo sicuri (o insicuri?) non vaca misso sull’addre raccorde… o no? Forse ci-ho angora ‘n po’ de cunfusciò’!
Annarella de le ‘Ergini
Calma, non spingete!
E’ il negozio di Peppe Cotto a Loro Piceno: saranno turisti o clienti? Il fantastico macellaio, protagonista di molti nostri video (www.larucola.org) da dietro il bancone fa: “Uno alla volta, uno alla volta, uno alla volta per carità… ci-ho tanta carne pe’ fàvve magnà!” Ovvero: i turisti (o i clienti) arrivano a frotte… basta che te fai notà’!
L’orsa Daniza
Giorni fa il mio bellissimo siamese di 12 anni ebbe disturbi intestinali per cui lo portai dalla veterinaria che lo visitò, fece analisi, esami radiologici: fu necessario sedarlo per eseguire il tutto. Non essendoci stato miglioramento, dopo 8 giorni venne eseguita una ecografia che rivelò una colecisti infiammata e fu sedato per la seconda volta, tutte e due le volte idratato tramite flebo. Ora il gatto sta bene. E’ stato stressato, molto, ma non per questo è morto. Per farla breve, Orsa Daniza non sarebbe morta se fosse stata sedata con competenza e attenzione. È sempre l’uomo che turba la quiete dell’ambiente, mamma orsa temeva per i suoi cuccioli; provate a toccare a una gatta i suoi cuccioli: graffia come una tigre… e se toccate a una coniglia i suoi piccoli, li mangia lei stessa perché non li prenda l’uomo. Abbiamo dimenticato San Francesco e il lupo… anche quel lupo si avvicinò al paese perché aveva fame, ma San Francesco non lo uccise. Mamma orsa, non possiamo domandarti perdono: non lo meritiamo. Ma invocare salvezza e protezione per i tuoi cuccioli… questo sì lo chiediamo con impegno e amore.
Fulvia Foti
Fuori dal tempo
Mentre prendo il Caffè entra una vecchina, si appoggia al bancone: “Un gelato da cento lire”.
Un amico su Fb