di Fulvia Foti
Dopo aver letto l’articolo “L’Italia e i suoi paradossi”, posso affermare che… mi ha tolto le parole di bocca! Ora, il mio animo si è un po’ placato dopo l’indignazione provata quando sentì la notizia priva di tatto, buon gusto e rispetto, di quella lezione di “autocontrollo” tenuta all’Università La Sapienza di Roma dalla persona meno competente che si potesse scegliere. E’ proprio vero che chi ha capacità e talento fa paura nel nostro paese, e intanto gli asini volano! Credo che tutti ricordino la frase… “Lei ritorni a bordo della nave o le farò passare l’anima dei guai!” La pronunciò il Comandante Di Falco della Capitaneria di Livorno, la notte dell’incidente della Concordia all’Isola del Giglio. Guarda caso… ironia della sorte? Quella lezione all’Università venne data pochi giorni dopo che la Costa Concordia compì il suo ultimo viaggio, dopo il naufragio, per andare a “morire” nel porto di Genova. Ho assistito in tv all’arrivo in porto della Concordia: sembrava un ammalato terminale trascinato inerme verso la sua fine. “Una operazione di alta ingegneria navale mai osata prima” è stato definito il recupero della nave e “Onore ai tecnici ecc.”. Sono nata in una città di mare e, nel porto, il suono delle sirene che segnala l’entrata e l’uscita delle imbarcazioni ti coinvolge nella vita del mare e nelle sue regole! Chiedo: “Che colpa ha la Costa Concordia dell’accaduto?” Essa ha subito una manovra errata, dovuta a uno stolto e arrogante ‘inchino’ e forse anche altre circostanze, da come si è sentito in tv e si è letto sulla stampa. Perché è stata ignorata come uno scomodo relitto, negandole il rispetto con l’offerta di un commiato più civile e consono alla sua vera identità!? Essa desiderava soltanto solcare l’immensità dei mari e trasmettere serenità ai passeggeri che ospitava a bordo. “Dura lex sed lex”… ma non per tutti.
Il salario della Falce
di Fulvia Foti
Il vagito /è il suo inizio /
anche se non sembra /ma la Clessidra /
segna i passi del tempo /e non perdona… /
Inesorabile /arriverà /
con crudeltà /il supplizio.