“Sé affiora – Sé dissolve”

Minimo Teatro

 Valentina-Lauducci,-Maurizio-Boldrini,-Ludovica-Orazi-1

Al Minimo Teatro c’è un palcoscenico composto da 6 praticabili per un totale di soli 15 metri quadrati. E’ incredibile, eppure reale, come questo piccolo spazio possa essere, ed è, lo snodo capiale di un “sistema” operativo che rende inadeguati i consueti nessi del pensiero, e s’’mpone, con la leggerezza di un’arte irrevocabile, materia che pretende l’urgenza di una nuova filosofia del pensiero, un nuovo funzionamento delle connessioni immaginative.  La cosa che più “terrorizza” è che la dimostrazione, in forma di spettacolo, è sotto gli occhi degli spettatori, in tutta la sua ricchezza poetica, e non si sa, come spettatori, se abbandonarsi alle continue onde emozionali, o resistere e sforzarsi di riportare gli accadimenti dentro il conforto della logica che ad ognuno è possibile. “Sé affiora – Sé dissolve”, gli studi scenici proposti sono stati due attentati programmati, studiati nei minimi particolari e realizzati contro i “sistemi” su cui si fondano le pseudoconoscenze. Sarebbe inutile, oltre che ovvio, soffermarsi e raccontare la bellezza e la bravura degli artificieri, testimoni in corpo e in voce della grandezza del loro operato, ciò che pare invece importantissimo segnalare è che poeti, architetti, medici, attori, filosofi, ecc. ecc. per non rimanere troppo indietro sulla via della personale conoscenza è meglio che facciano almeno una visita o una permanenza sui quindici metri del palcoscenico del Minimo Teatro, capitale mondiale di quello che una volta si sarebbe chiamato “linguaggio teatrale”. Infine, nomi e cognomi. In “Sé affiora” la classe della Scuola di Dizione, Lettura e Recitazione, composta da: Valentina Lauducci, Ludovica Orazi, Rebecca Ercoli, Cecilia, Ester, Riccardo Ferrario, Eleonora e Ludovico Meloni. In “Sé dissolve” la classe della Scuola di Ingegneria Umanistica composta da: Carla Camilloni, Riccardo Carota, Giorgio Cornelio, Serenella Marano, Elisabetta Moriconi, Ilenia Paciaroni, Roberta Sarti, Lorenzo Vecchioni. Conduttore, Maurizio Boldrini.

Patrizia Mancini

 

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